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Berlusconi, retromarcia in prefettura "Stop alla discarica di Cava Vitiello"


"Abbiamo vinto". Esultano le 'mamme vulcaniche': "Cava Vitiello non si farà, sarà cancellata per legge". Affermazioni poi confermate dallo stesso Berlusconi: "Si provvederà alle conseguenti iniziative per le occorrenti modifiche legislative". Sarà anche cancellata la legge che prevedeva la discarica di Serre (oasi naturalistica del Wwf). La modifica alla legge 123 che all'articolo 6 recava l'indicazione per Cava Vitiello e Valle della Masseria, ha spiegato Berlusconi, si farà "entro la prossima settimana, probabilmente attraverso un semplice voto delle Commissioni".

"L'esito dell'incontro non era scontato, ma alla fine ha prevalso il buon senso", ha detto il sindaco di Boscoreale, Gennaro Langell. "La discussione era inizialmente incentrata sull'incentivazione della raccolta differenziata. Successivamente - ha spiegato - tutti i sindaci hanno espresso il loro 'no' a Cava Vitiello".
Langella ha aggiunto che, in base all'accordo, "i sindaci si assumono la responsabilità di essere parte attiva nel processo di smaltimento dei rifiuti". "Poiché siamo tutti responsabili di questa situazione - ha concluso Langella - dall'ultimo cittadino al presidente del Consiglio, ognuno di noi deve fare la propria parte".

Dopo giorni di scontri di piazza e polemiche, la visita a sorpresa del presidente del Consiglio a Napoli e il vertice in prefettura con il capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso e i sindaci del Vesuviano sull'emergenza rifiuti, ha avuto dunque come risultato la sottoscrizione di un accordo che soddisfa le richieste dei primi cittadini della zona. In precedenza Silvio Berlusconi si era recato a Portici (Napoli) dove ha fatto visita alla famiglia di Silvano Di Bonito, l'operaio dell'Asia morto domenica scorsa nell'impianto Stir di Giugliano in Campania.

La visita era stata annunciata dallo stesso Berlusconi stamani subito dopo il Consiglio Europeo a Bruxelles. Ieri il premier aveva visitato il termovalorizzatore di Acerra. La riunione fra il premier, il governatore Caldoro e i sindaci del vesuviano, ha portato all'impegno da parte del governo a cancellare Cava Vitiello dall'elenco di discariche. Una vera e propria retromarcia, visto che solo cinque giorni fa Bertolaso aveva parlato di "congelamento" e ancora prima in una lettera a Berlusconi aveva posto come condizione per il suo ritorno a Napoli al fianco dello stesso Berlusconi il pieno rispetto della legge sui rifiuti.

Ora invece, il clima è radicalmente cambiato. Oltre alla cancellazione delle discariche, nelle garanzie offerte ai primi cittadini vesuviani c'è anche quella che riguarda il conferimento dei rifiuti attualmente prodotti a Napoli e nella provincia negli impianti di Tufino e Giugliano (Stir). Dopo le analisi su Cava Sari, poi, se non emergeranno profili di inquinamento, si riprenderà a sversare, ma solo per i 18 comuni vesuviani. C'è anche l'impegno a non conferire a Cava Sari fino alla sua totale messa in sicurezza. L'accordo raggiunto sui siti di compostaggio, ha detto Berlusconi, consentirà ad arrivare in sei mesi a portare nel sito di Cava Sari "solo rifiuti non producenti percolato e miasmi".

Nella riunione è infatti emersa anche la disponibilità del sindaco di Somma Vesuviana, Giuseppe Allocca, a individuare nel proprio territorio un'area per un impianto di compostaggio (dove andrebbe l'umido) e addirittura il quarto termovalorizzatore previsto in Campania "nel caso in cui quello di Acerra non dovesse essere sufficiente". "Siamo venuti a capo di questa situazione e questo ci da tanta soddisfazione", ha detto il premier. Berlusconi ha in questo senso ringraziato i sindaci e sottolineato che "non c'è stata nessuna divisione politica". I primi cittadini, ha detto il capo del governo, si sono impegnati a fermare le proteste.

"Saranno sospese, con effetto Immediato, tutte le manifestazioni di protesta". È Uno dei passaggi del documento approvato al termine del vertice. Fra le misure previste dall'intesa, anche il fatto che "i comuni dell'area vesuviana si impegnano a rendere disponibili subito le aree per la realizzazione di uno o più siti di compostaggio, al fine di garantire l'autonomia delle amministrazioni comunali interessate nella gestione del ciclo dei rifiuti".

"I comuni predetti - è un altro passaggio - potranno conferire i rifiuti in cava Sari fino ad esaurimento della stessa, tranne che in situazioni di accertata criticità". Saranno coinvolti anche "gli enti locali interessati e i rappresentanti dei cittadini", rendendo possibile che prendano parte a "un tavolo tecnico con le istituzioni per la formulazione di proposte utili alle attività istruttorie e propedeutiche alla definizione del piano rifiuti". In consiglio regionale, infine, "sarà avviato un approfondimento sul piano rifiuti, compresa la definizione degli ambiti".

In precedenza Guido Bertolaso, che stamani è stato a Portici per partecipare ai funerali dell'operaio dell'Asi, aveva ribadito la volontà del governo di risolvere l'emergenza in tempi rapidi e a chi gli chiedeva un commento sui malumori che continuano a serpeggiare tra i manifestanti di Terzigno aveva risposto: "Parlano i fatti: tutti gli impegni presi nei giorni passati e negli anni passati li stiamo mantenendo".

"Se viene il premier significa che ha capito le reali tensioni dei cittadini", aveva detto il sindaco di Boscoreale. "Se viene oggi e non tra 10 giorni - aveva affermato - significa che qualcosa è cambiato" "I nostri cittadini non hanno più alcuna fiducia nelle istituzioni - aveva aggiunto - al punto che non credono nemmeno alle analisi dei nostri tecnici. Per loro Cava Sari è una bomba ecologica e vogliono che sia chiusa immediatamente".

Le analisi delle falde acquifere, ha fatto sapere Langella, avranno inizio questo pomeriggio. Per la ripresa degli sversamenti nella discarica, il sindaco di Boscoreale aveva riferito che "il prefetto ha cominciato un giro di telefonate per capire la situazione di tutti i Comuni. Il nostro orientamento - aveva sottolineato - è di prorogare ulteriormente la sospesione di Cava Saro. Intanto ci stiamo appoggiando a un'altra discarica".

Già oggi a Terzigno, secondo quanto riferito da Langella, sono state raccolte 50 tonnellate di rifiuti dalle strade e altre 50 saranno prelevate nel pomeriggio. A Boscoreale, aveva fatto sapere infine, sono 200 le tonnellate di rifiuti raccolte oggi.

Intanto un altro fronte di grandi tensioni si è aperto a Taverna del Re, la località di Giugliano, nel Napoletano, dove il presidene della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro, ha disposto, con una ordinanza, la riapertura temporanea, per 30 giorni, del sito di stoccaggio. Su una piazzola dell'area potranno essere portate, fino a 10 mila tonnellate, proprio vicino a 6 milioni di tonnellate di ecoballe, spazzatura impacchettata, che si trova lì da anni e che non si è ancora riusciti a smaltire. I manifestanti, che hanno inutilmente cercato di opporre resistenza alle forze dell'ordine all'arrivo degli autocompattatori, denunciano la violazione di accordi sottoscritti due anni fa e con i quali era stata disposta la chiusura definitiva del sito dopo le mobilitazioni dei cittadini. Tra chi protesta si sottolinea, inoltre, che a Taverna del Re vengono portati rifiuti di Napoli mentre nelle strade di Giugliano marciscono 900 tonnellate di spazzatura.

A Napoli la situazione resta molto difficile: via 1000 tonnellate di rifiuti dalle strade ne restano ancora da prelevare 1500. Cumuli di spazzatura sono visibili al centro, come ad esempio in piazza Municipio, e nelle zone periferiche. Numerosi i roghi di rifiuti appiccati nel centro storico della città e nella periferia orientale, ma anche in provincia, a Casoria. Ad accentuare i problemi è stato il blocco dei conferimenti straordinari alla discarica di Chiaiano. Situazione molto difficile anche davanti all'impianto Stir di Caivano. Diverse decine di camion sono stati in fila per ore.

Ma intanto le 'mamme vulcaniche', hanno annunciato di voler porre fine alla protesta, dopo aver incontrato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e hanno ribadito gli impegni presi dal premier. "Ci ha detto che non
sapeva la nostra condizione di vita e si è molto dispiaciuto e ha ritenuto opportuno porre fine a questa situazione".

I primi cittadini e i residenti, hanno riferito ancora le mamme vulcaniche, vogliono incrementare le percentuali di raccolta differenziata. "I sindaci - ha aggiunto una di loro - sono tutti d'accordo. Per quanto riguarda il nostro comitato, la protesta si ferma qui". "Cava Vitiello non verrà mai più aperta - ha detto un'altra donna - mi sembra un sogno". E a chi domanda dove pensano che possano andare i rifiuti prodotti proprio nei comuni vesuviani hanno risposto: ''Noi facciamo la differenziata al 60 per cento. Sappiamo che anche i napoletani vogliono farla. Devono dare risorse e mezzi per incentivarla. Il presidente Berlusconi si è impegnato anche su questo fronte''.

E domani, hanno fatto sapere le 'mamme' il premier si rivolgerà in videoconferenza alle popolazioni dei comuni vesuviani. "Avevo dato disponibilità per Intervenire personalmente, mi hanno detto che è sufficiente un intervento video o anche solo telefonico", domani per una manifestazione a Terzigno, ha confermato Berlusconi.

Ma sempre per domani è prevista una grande manifestazione, con cortei che partiranno da diversi comuni, per fermarsi alla rotonda di via Panoramica. "Certo - ha sottolineato Nazzarena Gargiulo, insegnante - noi siamo l'ala moderata della protesta, ci sono quelli che non vogliono neanche i termovalorizzatori. Vedremo se sarà il caso di partecipare alla manifestazione indetta per domani pomeriggio".

Fonte: Repubblica.it

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