L'associazione dei concessionari italiani riesce ad anticipare i dati di mercato di luglio che farà segnare un calo delle vendite del 26% visto che le consegne si sono fermate ad appena 152 mila unità. I numeri ufficiali arriveranno solo domani ma si sa già che Fiat farà segnare un calo del 35% e che le marche estere andranno giù del 21. "Un vero disastro per tutti - spiega il presidente della Federauto Filippo Pavan Bernacchi - e va detto che questo dato si avvicina molto alla realtà perché sembra che i principali Costruttori abbiamo finalmente tolto il piede dalle chilometri zero. Questo perché non si può continuare all'infinito ad autoimmatricolarsi vetture per dimostrare dati di quota non veritieri. E infatti il mercato a privati, quello non inquinabile da autoimmatricolazioni, vede una flessione attorno al -30%. E si continua così oramai da qualche mese nell'indifferenza del Governo."
La Federauto se la prende con la manca degli incentivi. E spiega come "Negli USA Obama visita lo stabilimento Chrysler ed elogia Sergio Marchionne che riceve, nel contempo, consensi dagli operai. Obama si spinge a rivendicare di aver varato la legge sulla rottamazione: "Che ha salvato almeno 100 mila posti di lavoro, permettendo nel contempo di realizzare auto e camion che consumando meno ci porteranno verso un futuro di indipendenza energetica. In Italia è il contrario...".
Pavan Bernacchi precisa: "Servirebbe che il Presidente del Consiglio prendesse in mano la
situazione. Un altro: "Ghe pensi mì". Da un lato rinnovando dei bonus pluriennali per svecchiare il parco auto e incentivare le vetture a basso impatto ambientale; in primis quelle alimentate a GPL e a Metano. Dall'altro, varando una politica seria per riallineare la tassazione delle vetture aziendali agli altri paesi europei. C'è una differenza enorme a nostro sfavore e le poche aziende che potrebbero acquistare auto, veicoli commerciali e industriali, sono costrette a mantenere i propri parchi, anche obsoleti, non sicuri e inquinanti."
Oramai il trend post-incentivi è confermato: sempre secondo Ferauto lo Stato introiterà circa 2 miliardi di imposte a vario titolo in meno, i concessionari devono agire sui costi del personale sopprimendo circa 15.000 posti di lavoro, cui se ne aggiungeranno almeno 30.000 dell'indotto. Un vero effetto domino di cui nessuno conosce le esatte dimensioni.
Fonte: Repubblica.it
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