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Ritrovato il neonato rapito a Nocera. "Luca sta bene"

MILANO - E' stato ritrovato in casa di un'infermiera a Nocera Inferiore Luca Cioffi, il neonato rapito a poche dalla nascita all'ospedale locale «Umberto I». La donna è stata arrestata. Le forze dell'ordine avevano controllato due abitazioni vicine all'ospedale dopo la diffusione dell'identikit della rapitrice.
L'annuncio del ritrovamento è stato dato dal padre del bimbo: «Luca è stato ritrovato e sta bene».
Al momento del rapimento il bimbo era nato da appena tre ore e la messa in scena della rapitrice, un'infermiera, aveva ingannato tutti, anche il resto del personale della struttura sanitaria. L'allarme è scattato con ritardo e per molte ore il bambino è stato cercato invano, mentre i genitori, il papà Fabio e la mamma Annalisa Fortunato, precipitavano nella disperazione.

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L'IDENTIKIT DELLA RAPITRICE - Il primo ordine di servizio per gli agenti impegnati nell'operazione è stato di concentrare l'attenzione su di un'auto con a bordo due donne e forse anche altre due bambine. Ma le segnalazioni sono state tante e contrastanti. Qualcuno ha riferito di avere notato una donna con un bimbo piccolissimo prendere il treno e dirigersi verso sud; altri si sono spinti a parlare di una donna di etnia Rom e diversi controlli, senza esito, sono stati effettuati nei campi nomadi della zona.

Tuttavia sembrerebbe da escludere che si tratti di una donna non italiana: da alcune parole scambiate con la mamma e la nonna del bambino, a cui ha detto che si sarebbe occupata lei del piccolo e che lo avrebbe accompagnato al nido dell'ospedale, sembrerebbe trattarsi di una donna di nazionalità italiana. Avrebbe un'età di 20-30 anni, secondo le testimonianze, e nonostante abbia approfittato della confusione dell'orario di visite per allontanarsi, secondo gli investigatori avrebbe dimostrato una certa dimestichezza con l'ambiente ospedaliero. Il camice da infermiera utilizzato per il travestimento è stato trovato abbandonato all'esterno del nosocomio.

SEGNALAZIONE A «CHI L'HA VISTO» - Al Tg1 delle 20 era stata data la notizia del ritrovamento del neonato, poi rivelatasi infondata. Il capo della polizia, Antonio Manganelli, ha inviato a Nocera una squadra speciale dello Sco, il servizio criminalità organizzata. La scientifica ha effettuato tutti i rilievi del caso, nella speranza di raccogliere elementi utili all'identificazione della falsa infermiera. E in tutta la regione sono stati ordinati posti di blocco e perlustrazioni, che proseguiranno ad oltranza. Un appello è stato rivolto ai farmacisti perchè collaborino con le indagini : si presume infatti che la rapitrice o suoi complici possano aver acquistato presso farmacie, anche distanti dalla zona del rapimento, latte in polvere e disinfettante per medicare la zona del cordone ombelicale. In serata è arrivata alla trasmissione Rai Chi l'ha visto la segnalazione di una coppia che avrebbe sostenuto di aver riconosciuto nella donna ritratta nell'identikit divulgato dagli inquirenti attraverso i media una infermiera di Salerno. La segnalazione è in corso di verifica.

DALLA GIOIA ALL'INCUBO - Fabio Cioffi è un maresciallo dell'Esercito ed era appena tornato da una missione in Libano proprio per stare vicino alla moglie e all'altro figlio. Annalisa Fortunato, invece, è una ragioniera. Per loro sono ore di angoscia. Avevano gioito nel sentire i primi vagiti di Luca, attorno alle 11, e nell'apprendere che il parto era stato regolare e tutto era andato per il meglio. Tre ore dopo stavano vivendo l'incubo peggiore per ogni neo-genitore. Secondo una prima ricostruzione dell'accaduto, la falsa infermiera si sarebbe rivolta alla madre dicendole di stare tranquilla e che avrebbe portato il neonato al nido per degli accertamenti. Poi si sarebbe spostata in una stanza che si trova proprio di fronte al reparto di degenza e infine avrebbe fatto perdere le sue tracce forse utilizzando un montacarichi. Il padre al momento del rapimento si trovava a casa per accudire il primo figlio della coppia, un bimbo di due anni.

TELECAMERE FUORI USO - Ad identificare la donna non potranno essere, come si era sperato in un primo momento, le telecamere dell'ospedale Umberto I: sono infatti fuori uso da diverso tempo come ha confidato il direttore amministrativo, Maurizio D'Ambrosio. Si confida, invece, nella descrizione della mamma di Luca e della cognata che si trovava con lei al momento dell'arrivo della falsa infermiera. Gli esperti della polizia hanno redatto un identikit della donna, subito diffuso a tutte le pattuglie e anche ai mezzi di comunicazione. Gli uomini della Scientifica hanno lavorato per cercare tracce che aiutino l'identificazione della rapitrice. Sono stati sentiti medici, infermieri e pazienti ma non sarebbero emersi elementi rilevanti. Sono stati ascoltati familiari dei due coniugi che avrebbero escluso che il rapimento possa essere stato compiuto da chi conosceva la famiglia. Per Fabio Cioffi e Annalisa Fortunato le prossime saranno ore di attesa e grande speranza.
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