Home � Le domande semplici - Concita de Gregorio

Le domande semplici - Concita de Gregorio


Un giorno o l'altro bisognerà riraccontare tutta questa storia da capo, nella giusta prospettiva, facendo le domande che servono a capire senza lasciarsi distrarre.


Senza lasciarsi distrarre dai professionisti della disinformazione che tendono sempre lo stesso tranello, arrivano al momento giusto con il solo scopo di distogliere l'attenzione dal cuore del problema. Usano armi di distrazione di massa, la sparano il più grossa possibile, mentono senza scrupoli, sanno di poter contare su una soglia di attenzione bassissima: la gente non ne può più, chi sa sa e chi non sa non ha interesse a sapere, resta impressa l'ultima battuta, lo slogan più efficace, l'accusa più greve o maliziosa. Cosa avrà voluto dire? Mah, vai a sapere. Tanto sono tutti uguali, il più pulito ha la rogna. Ecco, questo è quel che si dice il giorno dopo al caffè del mattino, prima di passare alle svago di giornata. La cocaina e le ragazze. Belen. Le coatte di Ostia. Una doccetta. Un calippo.


Così di nuovo, ancora all'infinito. Mentre il Pdl si sfarina in un clima di congiure e di complotti, coi giornali di famiglia del Cavaliere impegnati a cercare nelle vite private dei "nemici" la pagliuzza che faccia dimenticare le travi in casa propria, ecco che anche Denis Verdini, il "toscanaccio simpatico" diventa un martire, vittima di una campagna ostile, ecco che in suo soccorso si schierano i dipendenti e gli amici mettendo sul piatto, se occorre, reputazioni costruite negli anni in difesa di un garantismo a senso unico.
Le domande fondamentali, quelle semplici, le fanno solo alcuni magistrati e pochissimi giornalisti subito oggetto della successiva aggressione, è il caso di Claudia Fusani.
Questa del Credito cooperativo fiorentino, dell'irresistibile ascesa di Verdini, dei suoi rapporti con Carboni è semplicemente una questione di soldi, e di soldi bisognerebbe parlare. Com'è che una piccola banca di provincia diventa cruciale nel sistema di potere che sta al centro della rete di affari e di appalti mossi dalla cricca? Com'è che un politico di quarta fila scala in pochi anni i vertici di un partito fino a diventarne custode delle chiavi e crocevia delle trame? Com'è che Flavio Carboni, faccendiere di lungo corso con base in Sardegna, finanzia di sua tasca un giornale locale toscano di scarsa fortuna, di proprietà del piccolo banchiere oggi grand commis di partito di nome Verdini? Avete mai provato, voi, ad incassare - negoziare, trasferire, compiere una qualsiasi operazione - un assegno firmato da un prestanome di chi versa il denaro ed intestato ad altri da chi lo riceve? - fate la prova nella vostra filiale di fiducia.


Intorno alla piccola banca di Verdini ruota una rete di affari, di relazioni e di ricatti che sono solo parzialmente emersi dalle intercettazioni che ora Berlusconi e i garantisti beneficiari di quei soldi vorrebbero eliminare come strumento d'indagine. È una storia di denaro, dalla quale bisogna distrarre l'attenzione. Così come nessuno si è più chiesto quali fossero i reali rapporti tra Berlusconi ed Elio Letizia, il cui nome riaffiora dalle quindicimila pagine dell'inchiesta sulla P3. Noemi è venuta dopo, anche anagraficamente. Per avere risposte alle domande semplici bisogna prima di tutto farle, poi non avere paura delle aggressioni che seguono se tocchi il nervo scoperto di Cesare.
Che non sono le donne nè la politica ma gli affari, fin dal principio sono i soldi ed il modo più veloce per farli.



---Se hai trovato interessante l'articolo iscriviti ai feed via mail per rimanere sempre aggiornato sui nuovi contenuti del blog
vota su OKNotizie

0 commenti to " Le domande semplici - Concita de Gregorio "

Leave a comment