"Resto perplesso sulla decisione dei dipendenti dell'Azienda sanitaria per l'igiene ambientale (Asia), dei quali condivido le motivazioni, ma non la forma di protesta. Mi auguro che questi episodi non si verifichino più". L'assessore all'Ambiente della Regione Campania, Giovanni Romano stigmatizza l'astensione dal lavoro due giorni fa proclamata dai lavoratori dell'azienda di igiene urbana partenopea Asia e dell'ex Consorzio unico che ha causato gravi di disagi a Napoli.
LA VERTENZA - "I lavoratori hanno tutto il diritto di pretendere la retribuzione - prosegue Romano - ma le criticità si superano tutti insieme e non con azioni come questa, che danneggiano la città anche dal punto di vista turistico, visto che siamo alle porte dell'estate". L'assessore sottolinea che "il sistema dello smaltimento dei rifiuti in Campania regge e reggerà per almeno 24 mesi, periodo che dovremo utilizzare per stabilizzare la situazione. Mi preme chiarire che non siamo in emergenza".
LA PROCURA - Il procuratore aggiunto di Napoli, Aldo De Chiara, osserva che "bisogna constatare che per strada è tornata l'immondizia, e questo è l'effetto di una scelta politica non condivisibile, che ha spostato il baricentro della gestione del ciclo dei rifiuti solidi urbani dai Comuni alle Province. Credo ci siano le condizioni per rivedere questa normativa e concepire degli interventi radicali perchè un settore così delicato deve passare tra le competenze di altri soggetti politici".
LA SITUAZIONE - La città intanto, dopo 24 ore in cui non sono state raccolte le 1.400 tonnellate di produzione media giornaliera di immondizia, è stata ripulita a macchia di leopardo questa notte, e a terra rimangono circa 600 tonnellate da rimuovere, prevalentemente in zone periferiche dove, come nel quartiere Nord di Scampania, vengono segnalati anche topi e blatte, o dove, come nei Quartieri Spagnoli, i sacchetti in strda ostacolano la circolazione dei veicoli. Secondo Romano, però il sistema campano "reggerà almeno 24 mesi, il tempo che abbiamo a disposizione per arrivare a una gestione ordinaria. Ma i lavoratori devono comprendere che la criticità finanziaria di tutto il ciclo dei rifiuti si supera solo se ognuno ci mette un po' di buona volontà"
LA PROTESTA DEI COMMERCIANTI - Per Vincenzo Schiavo, presidente provinciale di Confesercenti Napoli, quello che sta avvenendo in queste ore a Napoli, in merito alla presenza di rifiuti in strada, "è scandaloso". "Non si dovrebbe permettere - afferma Schiavo - che in un periodo in cui gli operatori stanno dando il tutto per tutto per rilanciare il turismo nella nostra regione, l'immagine di una Napoli assediata dai cassonetti colmi di rifiuti e dalla spazzatura sparsa per le strade faccia ancora una volta il giro del mondo". "Occorre fare di tutto per impedire che accada di nuovo quello che è accaduto nel 2008, ripristinando quanto prima la normalità - sottolinea - mi affido al buon senso di tutti, delle istituzioni e anche dei lavoratori che stanno scioperando e rifiutano lo straordinario. Ritengo, infatti, ingiusto che a pagare siano ancora una volta coloro che in questi ultimi anni si sono rimboccati le maniche e hanno cercato di recuperare gli oltre 70 milioni di calo di fatturato provocato dalla tragedia dei rifiuti, proprio ora che si cominciava ad intravedere una luce, vista la ripresa delle prenotazioni nei ponti di primavera". "La Confesercenti chiede a gran voce alla Regione, alla Provincia e al Comune la convocazione urgente di un tavolo straordinario - conclude - in cui siano prontamente vagliate tutte le strategie per trovare delle soluzioni immediate ai ritardi della raccolta".
Fonte: repubblica.it
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LA VERTENZA - "I lavoratori hanno tutto il diritto di pretendere la retribuzione - prosegue Romano - ma le criticità si superano tutti insieme e non con azioni come questa, che danneggiano la città anche dal punto di vista turistico, visto che siamo alle porte dell'estate". L'assessore sottolinea che "il sistema dello smaltimento dei rifiuti in Campania regge e reggerà per almeno 24 mesi, periodo che dovremo utilizzare per stabilizzare la situazione. Mi preme chiarire che non siamo in emergenza".
LA PROCURA - Il procuratore aggiunto di Napoli, Aldo De Chiara, osserva che "bisogna constatare che per strada è tornata l'immondizia, e questo è l'effetto di una scelta politica non condivisibile, che ha spostato il baricentro della gestione del ciclo dei rifiuti solidi urbani dai Comuni alle Province. Credo ci siano le condizioni per rivedere questa normativa e concepire degli interventi radicali perchè un settore così delicato deve passare tra le competenze di altri soggetti politici".
LA SITUAZIONE - La città intanto, dopo 24 ore in cui non sono state raccolte le 1.400 tonnellate di produzione media giornaliera di immondizia, è stata ripulita a macchia di leopardo questa notte, e a terra rimangono circa 600 tonnellate da rimuovere, prevalentemente in zone periferiche dove, come nel quartiere Nord di Scampania, vengono segnalati anche topi e blatte, o dove, come nei Quartieri Spagnoli, i sacchetti in strda ostacolano la circolazione dei veicoli. Secondo Romano, però il sistema campano "reggerà almeno 24 mesi, il tempo che abbiamo a disposizione per arrivare a una gestione ordinaria. Ma i lavoratori devono comprendere che la criticità finanziaria di tutto il ciclo dei rifiuti si supera solo se ognuno ci mette un po' di buona volontà"
LA PROTESTA DEI COMMERCIANTI - Per Vincenzo Schiavo, presidente provinciale di Confesercenti Napoli, quello che sta avvenendo in queste ore a Napoli, in merito alla presenza di rifiuti in strada, "è scandaloso". "Non si dovrebbe permettere - afferma Schiavo - che in un periodo in cui gli operatori stanno dando il tutto per tutto per rilanciare il turismo nella nostra regione, l'immagine di una Napoli assediata dai cassonetti colmi di rifiuti e dalla spazzatura sparsa per le strade faccia ancora una volta il giro del mondo". "Occorre fare di tutto per impedire che accada di nuovo quello che è accaduto nel 2008, ripristinando quanto prima la normalità - sottolinea - mi affido al buon senso di tutti, delle istituzioni e anche dei lavoratori che stanno scioperando e rifiutano lo straordinario. Ritengo, infatti, ingiusto che a pagare siano ancora una volta coloro che in questi ultimi anni si sono rimboccati le maniche e hanno cercato di recuperare gli oltre 70 milioni di calo di fatturato provocato dalla tragedia dei rifiuti, proprio ora che si cominciava ad intravedere una luce, vista la ripresa delle prenotazioni nei ponti di primavera". "La Confesercenti chiede a gran voce alla Regione, alla Provincia e al Comune la convocazione urgente di un tavolo straordinario - conclude - in cui siano prontamente vagliate tutte le strategie per trovare delle soluzioni immediate ai ritardi della raccolta".
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