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Caso Brancher, sfogo del pm: «Mi sento preso in giro»

MILANO - «Mi sento preso in giro da Brancher che oggi doveva essere in aula: non c'è nessun legittimo impedimento». Lo ha affermato, con toni duri, il pm Eugenio Fusco che rappresenta l'accusa nel processo in cui il neo ministro Aldo Brancher è imputato per appropriazione indebita e ricettazione, nell'ambito di uno stralcio della inchiesta sulla scalata di Bpi ad Antonveneta. Il pubblico ministero ha parlato di «lacune» nella certificazione con cui la presidenza del Consiglio attesta il legittimo impedimento di Brancher.

IMPEGNI IMPRECISATI - Il pm si è opposto alla concessione del rinvio per legittimo impedimento chiesto dal ministro Aldo Brancher in quanto, nella documentazione della presidenza del Consiglio, «non sono minimamente precisati» quali sono gli impegni ministeriali dello stesso Brancher. «So che è ministro senza portafoglio - ha argomentato il pm - ma non so con quali deleghe del presidente del Consiglio». «Se non conosco le deleghe di questo ministro - ha detto - come posso immaginare quali sono i suoi impegni istituzionali?». (Ansa)


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