FIRENZE - I verbali s

"La magistratura faccia chiarezza", dice il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente. Più dura la presidente della Provincia, Stefania Pezzopane: "Letta è stato smentito, ora siano rese pubbliche le liste delle imprese appaltate". Il pressing dei pm aquilani (123 imprese sono già sotto la lente della Prefettura e della Procura antimafia) si concentra sulle possibili infiltrazioni di comitati d'affari negli appalti (ricostruzione e G8). I riflettori sono puntati, in particolare, sul Consorzio Federico II, formato da tre imprese aquilane (Barattelli, Vittorini Emidio Costruzioni e Marinelli ed Equizi) e dalla Btp di Vincenzo De Nardo e Riccardo Fusi già coinvolta nell'inchiesta di Firenze. La strada per il Consorzio - stando ai verbali - si fa in discesa a partire dal 14 maggio, quando Gianni Letta incontra Riccardo Fusi, imprenditore in strettissimi rapporti con Denis Verdini (il coordinatore del Pdl indagato per corruzione). Gli appalti per il Consorzio arrivano: tra i 10 e i 12 milioni di euro. Oltre alla messa in sicurezza della sede della Cassa di risparmio della Provincia dell'Aquila e del Palazzo Branconi Farinosi, Fusi e soci hanno avuto l'appalto per la realizzazione della scuola media Carducci, pari a 7,3 milioni. 22 luglio 2009: sms di Libero Fracassi, direttore tecnico del Federico II, a Fusi: "Abbiamo vinto il primo appalto: una scuola per 7,3 milioni. È il primo, gli altri a breve. Ferie all'Aquila".
Se la ridevano gli imprenditori. I cognati Pierfrancesco Gagliardi e Francesco De Vito Piscicelli - quello che il 6 aprile 2009 dice "alle 3 di notte ridevo nel letto" - il 9 aprile 2009 sono "lanciatissimi". "Vuoi fare un bel appalto sul lago di Garda?". "No - risponde Piscicelli - mo' c'è il terremoto da seguire... lì c'è da ricostruire per dieci anni". Non meno interessati alla torta sembrano Angelo Balducci, presidente del consiglio superiore dei lavori pubblici, e il costruttore Diego Anemone (entrambi arrestati). Il primo chiama Anemone e gli riferisce che Bertolaso gli ha detto di contattarlo subito: ne va della partecipazione ai lavori di ricostruzione. Un ruolo importante, nell'affare, è esercitato anche dal magistrato della Corte dei conti, Mario Sancetta. Il 7 aprile il giudice attiva i suo contatti per far ottenere appalti al Consorzio Stabile Novus di Antonio Di Nardo, funzionario delle Infrastrutture e costruttore ritenuto vicino al clan dei Casalesi. Parlando con l'imprenditore Rocco Lamino, chiede chi sia il provveditore per le opere pubbliche per l'Abruzzo. È Giovanni Guglielmi, con cui Di Nardo ha ottimi rapporti. Guglielmi promette un interessamento per gli appalti, in cambio chiede di essere aiutato a diventare presidente dell'Anas.
Fonte: Corriere.it
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