ROMA - Berlusconi teme per la propria sicurezza: lo ha ribadito durante una cena tenuta ieri sera a Palazzo Grazioli con alcuni senatori. "Mi dicono che non devo andare in giro, che non devo fare campagna elettorale, che c'è ancora chi mi aspetta all'angolo per farmi fuori...". "Già nel '94 - ha argomentato - hanno cercato di farmi fuori con le indagini giudizarie, con gli avvisi di garanzia. Poi hanno cercato di rovinare le aziende della mia famiglia, ma anche in questo non ci sono riusciti. Ed allora cercano di farmi fuori fisicamente... Non è cambiato nulla".
Il premier ha accusato nuovamente la magistratura, secondo quanto riferiscono alcuni commensali, e in particolare con alcuni dei membri togati del Csm. E sarebbe poi di nuovo tornato sulla vicenda del Lodo Mondadori, lamentandosi della sentenza che lo costringe a dare circa 750 milioni di euro a quello che avrebbe definito "il signor tessera numero 1 del Pd", vale a dire l'ingegner Carlo De Benedetti. Avrebbe definito l'intera vicenda "pazzesca".
Sulle sue 'persecuzioni' Berlusconi non ha risparmiato ai suoi commensali l'ennesima barzelletta: Violante mette al corrente D'Alema sulla difficoltà nel riuscire ad 'uccidere' Berlusconi. Ecco la scena: incendio a palazzo Grazioli, Berlusconi sale all'ultimo piano, poi si butta, ma finisce su un tendone e rimbalza sui fili dell'alta tensione. Siccome ha le scarpe di gomma non muore e anzi finisce sull'asta di una bandiera turca ma sopravvive ancora. "E alla fine - racconta ancora il premier - cosa avete fatto?, chiede D'Alema. 'Abbiamo dovuto abbatterlo', risponde Violante".
Ma al centro delle conversazioni c'è stato anche Gianni Letta: Berlusconi, ancora una volta, lo candida al Qurinale. Durante la cena il premier, secondo quanto riferito da uno dei commensali, avrebbe detto: "La presidenza della Repubblica è un posto per chi ha dato tanto, è un posto per Letta". Una 'candidatura' non nuova da parte del premier, ma che assume una valore diverso anche alla luce del ruolo della 'esposizione' che il sottosegretario sta avendo nella vicenda delle inchieste sul G8 e nella difesa pubblica di Guido Bertolaso.
La cena si è conclusa con un aperitivo e poi tutti nella sala da pranzo in compagnia di Mariano Apicella, di un tastierista, di due cantanti, una napoletana di nome Nena e una straniera. "Sto così bene con voi che mi farò eleggere senatore a vita", ha scherzato con i presenti. Il premier si è soffermato per qualche attimo anche sui fatti di questi giorni. "Bertolaso - ha confidato ad alcuni senatori - è stato ingannato. La vergogna è stata quella di pubblicare intercettazioni che non c'entrano nulla con le inchieste". Per il Cavaliere gli stralci che compaiono sui giornali "sono solo fango. Rovinano la vita delle persone",
Fonte: Repubblica.it
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