ROMA - Legittimo impedimento, si comincia. Alla Camera è arrivata la legge che permette al premier e ai ministri di 'saltare' le udienze penali che li vedono imputati. Un testo che resterà in vigore fino all'approvazione di un lodo alfano-bis costituzionale e comunque non più di 18 mesi. Ed oggi a Montecitorio è andata in scena anche una dura polemica tra l'Udc (che si asterrà) e il Pd che accusa i centristi di "fingere di non capire" la gravità del provvedimento.
Il voto finale è fissato per mercoledì con le dichiarazioni di voto, dalle 17, in diretta tv. Pd e Idv promettono battaglia, mentre l'Udc che, molto probabilmente, si asterrà. Una scelta legata al via libera del comitato dei nove della commissione Giustizia ad alcuni emendamenti centristi. Si tratta di proposte di modifica che puntano ad estendere, in sostanza, il legittimo impedimento solo alle attività "coessenziali" relative alle funzioni di governo del premier e dei ministri. Nell'attuale testo si parla invece di "attività preparatorie e consequenziali" e "connesse" alle funzioni di governo. E' stata poi accolta la proposta di fare non un riferimento generico alle norme che regolano le attività del presidente del Consiglio, ma di indicare specificatamente le leggi. "Sono dei piccoli passi in avanti nella direzione giusta - commenta il deputato centrista Roberto Rao - ma restano ancora scogli come quello di estendere il legittimo impedimento anche ai sottosegretari; di prevedere una durata della legge di 18 mesi, anzichè 12 come noi chiedevamo; e di stabilire più rinvii, invece di uno solo di 6 mesi". La maggioranza, invece, punta anche a inserire, con un emendamento del relatore, una modifica che affidi alla presidenza del consiglio il compito di attestare il legittimo impedimento, una sorta di autocertificazione.
Oggi, come prima mossa, la Camera ha bocciato le pregiudiziali di costituzionalità a firma Dario Franceschini (Pd) e Federico Palomba (Idv). A favore hanno votato 238 deputati, mentre i contrari sono stati 343. Disco rosso per il primo emendamento del Pd, quello che prevedeva la soppressione dell'unico articolo di cui si compone il provvedimento. L'Udc, come annunciato, ha votato con la maggioranza contro l'emendamento. Una scelta che non piace ai democratici: "Fingono di non capire che la norma sul legittimo impedimento e' una violazione della Costituzione'' dice Dario Franceschini. Secca la replica di casini: "Questo provvedimento serve ad affrontare una questione che va risolta una volta per tutte".
Durissimo Di Pietro: ''Solo in un regime fascista o piduista si puo' accettare che delle persone, semplicemente perché fanno i ministri o il capo del Governo, non devono andare dal giudice se chiamati a rispondere di reati" attacca il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro.
Fonte: Repubblica.it
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Il voto finale è fissato per mercoledì con le dichiarazioni di voto, dalle 17, in diretta tv. Pd e Idv promettono battaglia, mentre l'Udc che, molto probabilmente, si asterrà. Una scelta legata al via libera del comitato dei nove della commissione Giustizia ad alcuni emendamenti centristi. Si tratta di proposte di modifica che puntano ad estendere, in sostanza, il legittimo impedimento solo alle attività "coessenziali" relative alle funzioni di governo del premier e dei ministri. Nell'attuale testo si parla invece di "attività preparatorie e consequenziali" e "connesse" alle funzioni di governo. E' stata poi accolta la proposta di fare non un riferimento generico alle norme che regolano le attività del presidente del Consiglio, ma di indicare specificatamente le leggi. "Sono dei piccoli passi in avanti nella direzione giusta - commenta il deputato centrista Roberto Rao - ma restano ancora scogli come quello di estendere il legittimo impedimento anche ai sottosegretari; di prevedere una durata della legge di 18 mesi, anzichè 12 come noi chiedevamo; e di stabilire più rinvii, invece di uno solo di 6 mesi". La maggioranza, invece, punta anche a inserire, con un emendamento del relatore, una modifica che affidi alla presidenza del consiglio il compito di attestare il legittimo impedimento, una sorta di autocertificazione.
Oggi, come prima mossa, la Camera ha bocciato le pregiudiziali di costituzionalità a firma Dario Franceschini (Pd) e Federico Palomba (Idv). A favore hanno votato 238 deputati, mentre i contrari sono stati 343. Disco rosso per il primo emendamento del Pd, quello che prevedeva la soppressione dell'unico articolo di cui si compone il provvedimento. L'Udc, come annunciato, ha votato con la maggioranza contro l'emendamento. Una scelta che non piace ai democratici: "Fingono di non capire che la norma sul legittimo impedimento e' una violazione della Costituzione'' dice Dario Franceschini. Secca la replica di casini: "Questo provvedimento serve ad affrontare una questione che va risolta una volta per tutte".
Durissimo Di Pietro: ''Solo in un regime fascista o piduista si puo' accettare che delle persone, semplicemente perché fanno i ministri o il capo del Governo, non devono andare dal giudice se chiamati a rispondere di reati" attacca il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro.
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