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Berlusconi, fiducia in picchiata. Male tutti i partiti. Resiste solo Di Pietro


ROMA - Scende ancora la fiducia in Berlusconi e nel suo governo. Il caso Scajola e la litigiosità interna alla maggioranza, uniti alle difficioltà economiche, colpiscono il premier che arriva al suo minimo storico. Il sondaggio mensile di Ipr Marketing per Repubblica.it dice che solo il 41% degli interpellati (3% in meno rispetto al mese scorso) dichiara di avere "molta" o "abbastanza" fiducia nel Cavaliere. La quota di coloro che nutrono "poca" o "nessuna" fiducia è arrivata al 55%; 4% sono i senza opinione. Malissimo il governo, ormai arrivato al 35% per cento di "fiduciosi", male in generale i ministri (per la prima volta, tutte le variazioni sono in negativo) e male anche i partiti: tutti, tranne l'Idv (che resta fermo) perdono il 2%.


Il premier. Silvio Berlusconi ha raggiunto l'apice in termini di fiducia nell'ottobre del 2008. Diciannove mesi fa, Ipr Marketing rilevava un probante 62% del campione interpellato che si dichiarava "molto" o "abbastanza" fiducioso. Gli scettici erano appena il 36%. Da allora, la caduta è stata continua, se non verticale. Solo lo scorso dicembre, dopo l'aggressione in piazza del Duomo, il premier ha recuperato 3 punti (dal 45 al 48 per cento). Poi, dopo un mese di stasi, la fiducia nel presidente del Consiglio è scesa al 46%, al 44% e, adesso, al 41%: 21 punti persi in nemmeno due anni e 19 "guadagnati" dalla platea di chi non gli crede più.

Il governo. Tre punti in meno anche per il governo. Anche l'esecutivo perde 3 punti percentuali di fiducia. Coloro che esprimono "molta" o "abbastanza" fiducia sono ormai ridotti al 35% con un 62% di "poco" o "per nulla" fiduciosi e un 3 per cento di indecisi. A differenza del premier, il governo non ha mai superato il 55% di giudizi positivi (giugno 2008) e, da allora, ha perso venti punti in quasi due anni, di cui 5 negli ultimi due mesi.


I ministri. Per la prima volta da quando il governo Berlusconi viene mensilmente sottoposto a questo test, non c'è un solo ministro che cresca in termini di fiducia: su 22 membri dell'esecutivo, otto sono in calo e quattordici restano fermi allo stesso dato dell'anno scorso. Altero Matteoli e Sandro Bondi, i due ministri al centro di recentissime polemiche, perdono rispettivamente 4 e 3 punti e scendono al 48% e al 34% di "fiduciosi". Bondi non ha mai superato quota 48 (giugno-settembre 2008), ma Matteoli vicino alla vetta della classifica non più tardi di un anno fa con il 56% di consensi. In testa, col 62%, c'è ancora Sacconi, seguito da Alfano (60%) e Maroni (58%). Scendono Brunetta, La Russa, Frattini, Vito e Fitto (tutti di due punti) e anche Calderoli ne perde tre spiegabili forse con le battute sul 150° dell'Unità d'Italia.

I partiti. Se il governo va male, anche i partiti di entrambi gli schieramenti hanno poco da stare allegri. Nessuna tra le forze politiche, ormai, raggiunge il 40% di fiduciosi (non era mai successo) e tutte sono racchiuse, con scarti minimi, tra il 38 e il 32 per cento di fiduciosi. Tutte, tranne l'Idv, perdono 2 punti percentuali. Al comando, col 38% Pdl e Idv. Il Pd è al 36%, l'Udc al 35% e la Lega al 32%.

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