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Sciacalli senza dignità e rispetto: Razzie sulla tomba dei morti per il sisma

MILANO - «Mio figlio viene ammazzato ogni volta». Anna Maria Cialente non nasconde la sua amarezza. Lo scorso 6 aprile ha perso il figlio, il 24enne Francesco Maria Esposito, nel crollo della Casa dello Studente provocato dal terremoto (il giovane lavorava come dipendente della cooperativa che gestiva gli alloggi ed è morto insieme alla fidanzata Angela Criciani).

Da un po' di tempo scompaiono dalla sua tomba numerosi oggetti ai quali Il 24enne era particolarmente legato. «Qualche tempo fa - denuncia ora la madre del giovane -, scomparve la maglietta dell'Inter, che gli amici più cari avevano deposto, maglietta tanto cara a Francesco tifoso di questa squadra. Oggi un altro furto. Mancano oggetti cari, tra cui una coroncina, un'altra maglietta e una lettera che una sua amica aveva depositato ieri sera, per esprimere attraverso poche righe tutto il suo affetto e la sua amicizia».

«CON QUALE CORAGGIO»
- Oggetti di scarso valore economico, ma di grande valore affettivo. «Mi chiedo con quale coraggio - ha aggiunto la Cialente - persone estranee sottraggono cose che sono importanti dal punto di vista affettivo per tutti noi, ed in particolare per i genitori. Vorrei far capire loro l'importanza per me, che sono la sua mamma, di stringere al petto quella maglietta che ha ancora l'odore di Francesco e che per un minuto è come se abbracciasse fisicamente suo figlio». La donna rivolge poi un appello ai ladri: «Se avete bisogno di una maglietta e cose del genere potete rivolgervi a noi, senza rubarle dalla tomba».
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