La scuola della Gelmini non è uguale per tutti. A Olbia-Tempio uno studente autistico liceale rischia di perdere l’anno perché - come denuncia la sua mamma - gli sono state assegnate solo sei ore di assistenza scolastica la settimana.
Non è che l’ultimo caso del più grande scandalo dell’istruzione, come l’Unità ha più volte segnalato: l’integrazione negata agli studenti con disabilità. Persone con fragilità che hanno bisogno di sostegno e invece spesso vengono “parcheggiati” anche in sette in una stessa classe. Ma presto la Gelmini, che conosce da tempo la situazione e non parla, verrà messa con le spalle al muro.
La Fish e la Fand, due tra le più grosse federazioni che fanno parte della Consulta ministeriale dell’Osservatorio sull’integrazione, minacciano di lasciare la Consulta. Nei mesi scorsi due autorevoli pedagogisti, Dario Janes e Andrea Canevaro, si dimisero perchè in contrasto con la Gelmini. Ora la storia si ripete. E sarà boomergang. ”Non lasceremo la Consulta educatamente come fecero Janes e Canevaro - sottolinea Salvatore Nocera, presidente Fish. Faremo casino. La Gelmini è latitante. E se entro il 10 novembre non ci convocherà, saprà del nostro divorzio dalla stampa, come è accaduto per una illustra famiglia”. Più cauto il presidente della Fand, Pagano: “Siamo una federazione, non ci possiamo assumere la paternità di questa decisione. La questione verrà discussa il 10 novembre”.
Quel che in ogni caso accomuna le due federazioni è l’insoddisfazione per l’incontro dell’altro giorno in viale Trastevere: il ministro non si è presentato e nessuna delle questioni più volte sollevate è stata risolta. Il malcontento è noto fin dall’epoca dei tagli annunciati alla scuola. Ed è esploso con tutto il suo dramma in settembre, con il ritorno degli alunni tra i banchi. Classi con 30 studenti con fino a cinque ragazzi disabili abbandonati a se stessi. Tra le richieste invocate, lo sdoppiamento delle classi con numerosi alunni disabili e il ripristino del corretto numero degli insegnanti di sostegno.
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Non è che l’ultimo caso del più grande scandalo dell’istruzione, come l’Unità ha più volte segnalato: l’integrazione negata agli studenti con disabilità. Persone con fragilità che hanno bisogno di sostegno e invece spesso vengono “parcheggiati” anche in sette in una stessa classe. Ma presto la Gelmini, che conosce da tempo la situazione e non parla, verrà messa con le spalle al muro.
La Fish e la Fand, due tra le più grosse federazioni che fanno parte della Consulta ministeriale dell’Osservatorio sull’integrazione, minacciano di lasciare la Consulta. Nei mesi scorsi due autorevoli pedagogisti, Dario Janes e Andrea Canevaro, si dimisero perchè in contrasto con la Gelmini. Ora la storia si ripete. E sarà boomergang. ”Non lasceremo la Consulta educatamente come fecero Janes e Canevaro - sottolinea Salvatore Nocera, presidente Fish. Faremo casino. La Gelmini è latitante. E se entro il 10 novembre non ci convocherà, saprà del nostro divorzio dalla stampa, come è accaduto per una illustra famiglia”. Più cauto il presidente della Fand, Pagano: “Siamo una federazione, non ci possiamo assumere la paternità di questa decisione. La questione verrà discussa il 10 novembre”.
Quel che in ogni caso accomuna le due federazioni è l’insoddisfazione per l’incontro dell’altro giorno in viale Trastevere: il ministro non si è presentato e nessuna delle questioni più volte sollevate è stata risolta. Il malcontento è noto fin dall’epoca dei tagli annunciati alla scuola. Ed è esploso con tutto il suo dramma in settembre, con il ritorno degli alunni tra i banchi. Classi con 30 studenti con fino a cinque ragazzi disabili abbandonati a se stessi. Tra le richieste invocate, lo sdoppiamento delle classi con numerosi alunni disabili e il ripristino del corretto numero degli insegnanti di sostegno.
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