Se gli esseri umani non inizieranno ad amare, curare e proteggere la casa comune dell’umanità - questo piccolo pianeta chiamato Terra - ogni essere vivente sarà in pericolo. I contadini sanno per esperienza diretta che ciò che si semina si raccoglie, e che non esiste uncammino diverso. È necessario riconoscere il ritmo del ciclo naturale e aspettare i suoi risultati. La scienza e la tecnica hanno modificato la comprensione e la dinamica della vita provocando l’accelerazione del tempo e l’alterazione dei ritmi naturali. Tutto ciò ha costretto l’umanità ad affrontare nuove sfide e nuovi valori, facendo perdere la comunione e l’equilibrio con la Madre Terra.
Qualche giorno fa, durante l’incontro delle Assemblee popolari sulla difesa dell’ambiente, davanti alla devastazione e ai danni provocati dalle imprese minerarie, un medico che lavora nell’ospedale della provincia con pazienti oncologici mi ha detto: «Sai, a San Juan non ci sono più uccelli, né rospi. Sono scomparsi a causa del forte indice di inquinamento che ha spezzato la catena biologica e ha provocato numerose calamità, come ad esempio quella delle zanzare che causano il dengue».
Lo squilibrio ambientale, la contaminazione a cielo aperto delle miniere, l’inquinamento dell’acqua con cianuro e mercurio utilizzati per estrarre oro, argento e rame hanno fatto aumentare il numero di malattie e di decessi tra la popolazione locale. La produzione agricola della soia transgenica con le sue monocolture e l’utilizzo intensivo di prodotti chimicicome il glifosato hanno provocato la distruzione dell’economia familiare e regionale generando malformazioni genetiche negli esseri umani e negli animali. Sono, inoltre, scomparse alcune specie animali come per esempio le api o le serpi.
Quando si rompe l’equilibrio tra l’essere umano e la natura si origina la violenza. Sappiamo che le conseguenze dell’inquinamento si accumulano nel tempo. Le grandi imprese multinazionali, che privilegiano il capitale finanziario rispetto alla vita dei popoli, causano il deterioramento dell’ambiente, la desertificazione sempre maggiore nei vari paesi che soffrono la mancanza d’acqua, la distruzione dei boschi e la scomparsa della biodiversità. Esse distorcono i concetti di sviluppo e sfruttamento con la complicità e il permesso dei governi dove queste imprese operano. Il Mahatma Gandhi con la sua saggezza e la sua esperienza diceva che: «La Terra offre risorse sufficienti per i bisogni di tutti ma non per l’avidità di alcuni». * Intellettuale Premio Nobel per la Pace nel 1980 per l’impegno civile e l’attività di denuncia contro gli abusi commessi dalla dittatura militare argentina negli anni 70. San Juan è una provincia argentina nella Cordillera delle Ande, al confine con il Cile. È zona di sfruttamento minerario a cielo aperto che provoca gravi danni ambientali irreversibili.
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Qualche giorno fa, durante l’incontro delle Assemblee popolari sulla difesa dell’ambiente, davanti alla devastazione e ai danni provocati dalle imprese minerarie, un medico che lavora nell’ospedale della provincia con pazienti oncologici mi ha detto: «Sai, a San Juan non ci sono più uccelli, né rospi. Sono scomparsi a causa del forte indice di inquinamento che ha spezzato la catena biologica e ha provocato numerose calamità, come ad esempio quella delle zanzare che causano il dengue».
Lo squilibrio ambientale, la contaminazione a cielo aperto delle miniere, l’inquinamento dell’acqua con cianuro e mercurio utilizzati per estrarre oro, argento e rame hanno fatto aumentare il numero di malattie e di decessi tra la popolazione locale. La produzione agricola della soia transgenica con le sue monocolture e l’utilizzo intensivo di prodotti chimicicome il glifosato hanno provocato la distruzione dell’economia familiare e regionale generando malformazioni genetiche negli esseri umani e negli animali. Sono, inoltre, scomparse alcune specie animali come per esempio le api o le serpi.
Quando si rompe l’equilibrio tra l’essere umano e la natura si origina la violenza. Sappiamo che le conseguenze dell’inquinamento si accumulano nel tempo. Le grandi imprese multinazionali, che privilegiano il capitale finanziario rispetto alla vita dei popoli, causano il deterioramento dell’ambiente, la desertificazione sempre maggiore nei vari paesi che soffrono la mancanza d’acqua, la distruzione dei boschi e la scomparsa della biodiversità. Esse distorcono i concetti di sviluppo e sfruttamento con la complicità e il permesso dei governi dove queste imprese operano. Il Mahatma Gandhi con la sua saggezza e la sua esperienza diceva che: «La Terra offre risorse sufficienti per i bisogni di tutti ma non per l’avidità di alcuni». * Intellettuale Premio Nobel per la Pace nel 1980 per l’impegno civile e l’attività di denuncia contro gli abusi commessi dalla dittatura militare argentina negli anni 70. San Juan è una provincia argentina nella Cordillera delle Ande, al confine con il Cile. È zona di sfruttamento minerario a cielo aperto che provoca gravi danni ambientali irreversibili.
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