Non ne possono più dei quindici senza tetto africani che «dormono, urinano, si ubriacano e fanno sesso» in galleria Buenos Aires, sotto le loro case. A Milano scenderanno in piazza i residenti di via Masera, assieme ai commercianti di corso Buenos Aires, per chiedere «l’intervento del sindaco e del prefetto», prima che qualcuno «decida di risolvere il problema con quattro bastoni», come è scritto nel volantino shock che annuncia la manifestazione. Si protesta anche per la presenza sul corso di venditori abusivi, «mai numerosi come oggi», come dice Luigi Ferrario, presidente della associazione dei negozianti Buenos Aires Futura.
Al “presidio per la sicurezza” di mercoledì prossimo, alle 11 in corso Buenos Aires 36, ci saranno anche esponenti politici e dei partiti: dalla Lega al Pdl, fino alla lista Ferrante, all’opposizione a Palazzo Marino. Esasperati dalla presenza degli africani, che in più occasioni hanno aggredito chi chiedeva loro di spostarsi, i residenti mercoledì scorso hanno anche organizzato una sorta di ronda: sono scesi in strada alle 23, ora a cui si presentano i quindici uomini, e si sono messi a chiacchierare in capannello, occupando lo spazio dove ogni notte vengono gettati i cartoni e i sacchi a pelo.
«Non siamo razzisti e con i clochard che dormono qui da anni non abbiamo mai avuto problemi — dice la portavoce del comitato di via Masera — ma di questi non ne possiamo più. Il Comune deve trovare loro una sistemazione dignitosa e liberarci così dagli schiamazzi e dalla vista di escrementi sui marciapiedi e sesso consumato in strada». I controlli di polizia hanno riscontrato che gli africani, accampati in viale Vittorio Veneto fino al luglio scorso e poi cacciati dai vigili, hanno tutti documenti regolari e permessi di soggiorno “per ragioni umanitarie”.
I volantini che convocano il presidio, appesi sui muri e sulle serrande dei negozi, hanno toni duri. Si chiede alle istituzioni di intervenire contro «un vero schifo» precisando che «è loro preciso dovere». E denuncia «l’arroganza e la prepotenza dei venditori abusivi, non importa se gialli, neri, rossi o bianchi». La manifestazione, proclamata venerdì scorso, ha rapidamente raccolto l’adesione dei comitati dei quartiere di ogni colore politico. E sono arrivate le promesse di presenza da parte degli esponenti partiti, soprattutto di quelli di centrodestra, che sostengono quella giunta comunale a cui i residenti chiedono soluzioni.
Mercoledì ci saranno Mario Borghezio e Max Bastoni con le loro “ camicie verdi padane” e l’assessore regionale leghista Davide Boni. Ci sarà una delegazione dei consiglieri comunali del Pdl, come annuncia Carlo Fidanza, e anche Carlo Montalbetti, consigliere di opposizione eletto a Palazzo Marino con la lista Ferrante. Uno schieramento di rappresentanti eletti che non piace al vicesindaco Riccardo De Corato: «I problemi non si risolvono con la piazza — dice — la presenza dei senzatetto molesti si impedisce solo chiudendo la galleria Buenos Aires di notte. Siamo disposti autorizzare i lavori per installare una cancellata a scomparsa anche subito». A pagare i lavori, però, dovranno essere i condòmini, visto che la galleria è privata. A contestare l’utilità del presidio è anche Pierfrancesco Majorino, capogruppo del Pd in consiglio comunale: «Il Comune dovrebbe trovare il modo di fare stare queste persone in dormitorio, senza tanti clamori», dice.
Fonte: Repubblica.it
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Al “presidio per la sicurezza” di mercoledì prossimo, alle 11 in corso Buenos Aires 36, ci saranno anche esponenti politici e dei partiti: dalla Lega al Pdl, fino alla lista Ferrante, all’opposizione a Palazzo Marino. Esasperati dalla presenza degli africani, che in più occasioni hanno aggredito chi chiedeva loro di spostarsi, i residenti mercoledì scorso hanno anche organizzato una sorta di ronda: sono scesi in strada alle 23, ora a cui si presentano i quindici uomini, e si sono messi a chiacchierare in capannello, occupando lo spazio dove ogni notte vengono gettati i cartoni e i sacchi a pelo.
«Non siamo razzisti e con i clochard che dormono qui da anni non abbiamo mai avuto problemi — dice la portavoce del comitato di via Masera — ma di questi non ne possiamo più. Il Comune deve trovare loro una sistemazione dignitosa e liberarci così dagli schiamazzi e dalla vista di escrementi sui marciapiedi e sesso consumato in strada». I controlli di polizia hanno riscontrato che gli africani, accampati in viale Vittorio Veneto fino al luglio scorso e poi cacciati dai vigili, hanno tutti documenti regolari e permessi di soggiorno “per ragioni umanitarie”.
I volantini che convocano il presidio, appesi sui muri e sulle serrande dei negozi, hanno toni duri. Si chiede alle istituzioni di intervenire contro «un vero schifo» precisando che «è loro preciso dovere». E denuncia «l’arroganza e la prepotenza dei venditori abusivi, non importa se gialli, neri, rossi o bianchi». La manifestazione, proclamata venerdì scorso, ha rapidamente raccolto l’adesione dei comitati dei quartiere di ogni colore politico. E sono arrivate le promesse di presenza da parte degli esponenti partiti, soprattutto di quelli di centrodestra, che sostengono quella giunta comunale a cui i residenti chiedono soluzioni.
Mercoledì ci saranno Mario Borghezio e Max Bastoni con le loro “ camicie verdi padane” e l’assessore regionale leghista Davide Boni. Ci sarà una delegazione dei consiglieri comunali del Pdl, come annuncia Carlo Fidanza, e anche Carlo Montalbetti, consigliere di opposizione eletto a Palazzo Marino con la lista Ferrante. Uno schieramento di rappresentanti eletti che non piace al vicesindaco Riccardo De Corato: «I problemi non si risolvono con la piazza — dice — la presenza dei senzatetto molesti si impedisce solo chiudendo la galleria Buenos Aires di notte. Siamo disposti autorizzare i lavori per installare una cancellata a scomparsa anche subito». A pagare i lavori, però, dovranno essere i condòmini, visto che la galleria è privata. A contestare l’utilità del presidio è anche Pierfrancesco Majorino, capogruppo del Pd in consiglio comunale: «Il Comune dovrebbe trovare il modo di fare stare queste persone in dormitorio, senza tanti clamori», dice.
Fonte: Repubblica.it
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