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«Mr Prezzi sbaglia i conti Gli sms costano 3 cent»

MILANO — «Un euro e mezzo. Iva inclusa. Sarebbe questa la fattura "cara" che gli italiani pagano ogni mese? Se il Garante per la sorveglianza dei prezzi volesse fare un intervento per ridurre il prezzo massimo da 15 a 13 centesimi il vantaggio per cliente sarebbe di due euro all'anno: un risultato non solo ingiusto, ma anche trascurabile

Se penso a cosa succede nei settori dell'energia elettrica, delle benzine e in quello bancario credo che il Garante si stia concentrando su una pagliuzza e non veda la trave». Dire che il nuovo Mr Prezzi, Roberto Sambuco, ha rovinato le ferie agli operatori telefonici è dire poco.

Dopo l'intervista rilasciata al Corriere in cui anticipava un'indagine sul caro-sms, è scattato un giro di telefonate ferragostane tra i manager del settore. E a parlare per tutti è Stefano Parisi, amministratore delegato di Fastweb ma in questo caso presidente di Asstel, l'associazione del settore.

Quindi voi negate che ci sia un caso sms?
«I dati forniti dal Garante sono il prezzo massimo applicato dagli operatori italiani, gli stessi che vengono utilizzati dagli studi europei e che ci fanno apparire tra i Paesi più cari, quello che non paga quasi nessuno. Tutti i clienti hanno un'offerta voce e sms insieme. È un raffronto che nella verità non ha molto senso. Il prezzo medio è 3 centesimi ».

Il Garante ha messo in discussione la logica dell’offerta per abbattere il costo visto che tende ad escludere i meno «pratici».
«Lo trovo molto grave. Il Garante non può intervenire sulle politiche commerciali affermando che le offerte danneggiano chi non vi aderisce. Allora bisognerebbe criticare anche i "3X2" nei supermercati. Non si può pensare di tornare ai prezzi amministrati. Bisognerebbe conoscere l’esperienza degli ultimi vent’anni: tra quando c'era il Cip, il Comitato interministeriale dei prezzi, e il ruolo che può avere adesso un garante ci passa un’epoca intera. A differenza di altri mercati quello della telefonia è regolato due volte: ex ante tramite l'Agcom che fissa le regole di comportamento ed ex post con l'Antitrust, che interviene qualora ci siano comportamenti che non rispettano quelle regole, come i cartelli».

La differenza per Sambuco è che le due Authority possono solo sanzionare, lui può proporre interventi legislativi al governo.
«Ma non è vero, le autorità definiscono le regole, ed è ovvio che il governo e il parlamento possono intervenire: ma lo ha già fatto Bersani provocando danni gravissimi e incertezza».

Però è stato giusto per i consumatori. Tra le altre cose la Bersani ha cancellato il balzello alla ricarica...
«Asstel ha commentato più volte quel provvedimento che per molti aspetti ha destabilizzato il settore. Investitori stranieri hanno investito in Italia nelle telecomunicazioni, molte società sono quotate e c'è bisogno di chiarezza e stabilita».

Ma guardandola da questo punto di vista non si potrebbe mai intervenire...
«Si può intervenire ma ci vogliono dei processi chiari con le autorità che consultano consumatori e aziende. È quello che sta già facendo Calabrò. Come nella terminazione mobile si prevedono interventi graduali così che i mercati si possano adattare».

Fonte: Corriere.it

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