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PACCHETTO SICUREZZA: PIOGGIA DI CRITICHE DAI SINDACATI DI POLIZIA


Il DDl Sicurezza è diventato legge dopo il voto di ieri del Senato ma non si placano le polemiche sull'introduzione del reato di clandestinità e sull'istituzione delle ronde. I Sindacati di Polizia hanno ribadito le loro perplessità su questi provvedimenti esprimendo invece parere favorevole sull'inasprimento del 41 bis e la reintroduzione del reato di oltraggio a pubblico ufficiale. Per i Sindacati il problema principale resta il taglio di risorse e la mancanza di personale per far fronte all'aumento di lavoro che si determinerà con l'approvazione del Pacchetto Sicurezza.

I COMMENTI DEI SINDACATI DI POLIZIA

* SAP: ''Il disegno di legge sulla sicurezza approvato in via definitiva dal Senato è positivo per quel che riguarda la reintroduzione del reato di oltraggio a pubblico ufficiale, l'inasprimento del 41 bis e le nuove norme anti-racket. Perplessità invece per ciò che concerne le ronde e per il reato di clandestinità. Perplessità che derivano dalla consapevolezza di non poter far fronte all'aumento di lavoro che si determinerà per le forze dell'ordine a causa della mancanza di risorse economiche, di uomini e di mezzi. Le ronde causeranno, infatti, un aumento delle chiamate ai numeri di emergenza, a cui difficilmente riusciremo a far fronte. Il reato di clandestinità, che non ci vede pregiudizialmente contrari, determinerà invece delle incombenze di natura operativa e burocratica molte gravose''.

* COISP: ''Se non si investono risorse da destinare alle Forze dell'Ordine che devono essere dotate di uomini e mezzi adeguati, con l'introduzione del reato di immigrazione clandestina si rischia il collasso del sistema giudiziario e più in generale del comparto sicurezza. Naturalmente non contestiamo la norma in via di principio perché riteniamo corretto rispondere in maniera severa al fenomeno dell'immigrazione clandestinà. Ma con la nuova norma, si rischia di ottenere l'effetto inverso: trasferendo la competenza dalla sfera amministrativa a quella giudiziaria (che in Italia ha i suoi tempi e prevede peraltro garanzie fondamentali come i tre gradi di giudizio) la norma rischia di restare inefficace. E soprattutto rischia di portare al collasso un sistema giudiziario che è in cronico affanno, che già di per sé non riesce a rispondere alla domanda di giustizia da parte dei cittadini, e che spesso si trova a vanificare persino l'operato della polizia giudiziaria. Il Governo sembra volere rispondere soltanto a esigenze di immagine, come se la sicurezza del territorio fosse un'operazione da reality show. I cittadini, invece, non hanno bisogno di interventi di facciata, come i soldati a passeggio per le vie della città o le ronde paramilitari. Servono norme non astrattamente giuste, ma concretamente applicabili; servono risorse per il comparto sicurezza; occorre potenziare il sistema giudiziario; necessitano provvedimenti legislativi che garantiscano la certezza della espiazione della pena''.

* UGL-POLIZIA: "Ribadiamo forti perplessità sulle ronde, sulle quali da subito avevamo espresso la nostra contrarietà. In primo luogo la sicurezza deve essere garantita dallo Stato. Le ronde inoltre rischiano di sovrapporsi, complicandolo, al lavoro delle forze di polizia, sulle quali piuttosto si dovrebbe investire di più affinché possano svolgere ancora meglio il proprio dovere di tutela".

* CONSAP: "Più consensi che critiche, una legge senz'altro utile. Le aggravanti sui reati contro i soggetti deboli, così come il ripristino del reato di oltraggio pubblico ufficiale, daranno più vigore ed efficacia all'azione delle Forze dell'Ordine. Siamo cauti invece su reato di clandestinità, l'aumento delle permanenza nei Cie e sulle cosiddette ronde soft. Per quanto riguarda clandestinità e Cie, bisognerà 'fare i conti con Forze di Polizia con preoccupanti carenze di organico e con mezzi tecnici operativi carenti od obsoleti, oltre che con strutture di accoglienza che per inadeguatezza preoccupano da sempre icolleghi che vi operano. Sulle ronde cosiddette soft si è voluto dare un colpo alla botte ed uno al cerchio, creando una figura ibrida, che rischia di creare più problemi che soluzioni, per la sicurezza soprattutto nelle grandi città”.

* ANFP: ''Il Governo forte dei suoi numeri in tema di sicurezza, non sfidi troppo la forza della ragione, con la 22ma fiducia ha dimostrato di mettere la museruola alla coscienza ed alla razionalità dei suoi parlamentari. Il Ministro Maroni ha sottolineato che c'è stato un forte intervento per inasprire le norme sul contrasto alla mafia, è vero, ma spieghi perché sono stati tagliati a cassa 16 milioni di euro per i collaboratori di giustizia e 5,5 milioni alla Direzione Investigativa Antimafia. Nel 2009 al Dipartimento della Pubblica Sicurezza per il suo funzionamento sono stati sottratti ben 650 milioni di euro a decine e decine di capitoli: 190 milioni dalle previsioni e 180 milioni dalla cassa di competenza, altri 180 milioni degli accantonamenti del precedente Governo e 100 milioni per finanziare la fantasia dei sindaci e delle ronde. Su queste ultime constatiamo che gli schutzen da organizzazione paramilitare sono diventati un'associazione, strutturata come la croce rossa, che tutela i valori cristiani, le tradizioni ed i costumi tipici del Sudtirolo; mentre in Italia da oggi si inizia un processo inverso con le associazioni dei volontari per la sicurezza destinati al controllo del territorio. Infine il Ministro, benché adeguatamente informato sui pericoli, vada a spiegare all'orafa di Arezzo e ai due fidanzati di Bergamo rapinati con spray urticanti rispettivamente il 22 maggio scorso (la donna incinta all'8 mese di gravidanza, colta da malore è stata ricoverata in ospedale) ed il 21 giugno da giovani romeni, che da domani con la libera vendita dello spray al peperoncino tutti noi saremo più sicuri. Stiamo rapidamente passando da una insicurezza percepita ad una drammaticamente reale''.

Fonte: NSD

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