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Se si dovesse tenere, in Europa, un concorso per scegliere il politico più sessista, vincerebbe senza dubbio Silvio Berlusconi". Si apre così il duro editoriale del Guardian, dedicato alla figura del premier italiano e all'inchiesta sul presunto giro di squillo messo in piedi da Gianpaolo Tarantini. E proprio l'atteggiamento verso le donne tenuto da Berlusconi, rappresenta, secondo il quotidiano britannico, "una delle varie ragioni per cui gli italiani non avrebbero dovuto metterlo al potere per tre volte".
E non è la sola ragione, visto che il giornalista inglese elenca "il suo rifiuto di voler ammettere il conflitto tra i suoi affari e gli interessi nei media, da una parte, e il suo ruolo politico dall'altro; i suoi attacchi al Parlamento e al potere giudiziario; l'uso che fa della maggioranza per garantirsi l'immunità dai procedimenti giudiziari; il suo fallimento nell'azione di contrasto al crimine organizzato; la cattiva gestione economica e le riforme illiberali alle quali sta lavorando".
Il Guardian sottolinea anche come il successo di Berlusconi sia "il prodotto, più che la causa, del crollo del sistema politico dell'Italia, che ha fatalmente indebolito sia la sinistra che il centro, lasciando spazio agli opportunisti e agli xenofobi". In conclusione, secondo l'editorialista, "la promessa fatta da Berlusconi, durante le elezioni, di portare stabilità in Italia, significa solo che l'Italia e il resto d'Europa dovranno sopportarlo ancora per un po'".
Il Guardian dedica altri due pezzi alle vicende del premier e una pagina sull'inchiesta giudiziaria di Bari, con una mappa delle varie città italiane relative al giro di prostituzione oggetto dell'inchiesta.
Anche il Times dedica tre pezzi alla vicenda, e in uno punta il dito contro l'atteggiamento del premier verso le donne, titolando: "L'Italia di Berlusconi mostra uno strano di tipo di femminismo". Un premier, quello italiano, che "sembra trattare le donne come delle cose da comprare e vendere per soddisfare il proprio ego". Berlusconi "detiene la seconda carica più alta in Italia (non dimentichiamoci del Papa)" e "sembra aver interpretato il ruolo di primo ministro della Repubblica italiana come una via di mezzo tra un imprenditore di locali notturni e un pezzo di cabaret". Il Cavaliere è, per il Times, una versione "esagerata, fumettistica, del classico stereotipo dell'uomo italiano: vanesio, borioso, chiacchierone, accondiscendente e sessualmente insicuro. "Per molti italiani - scrive la giornalista - il suo flirtare non è un'espressione di insaziabile virilità, ma, come ha sostenuto un mio amico, è chiara evidenza della sua impotenza sessuale". La giornalista prevede che tutta la vicenda del presunto giro di squillo si tradurrà, durante il prossimo G8 a l'Aquila, in "una umiliazione sulla stampa straniera. Farsi trovare con i pantaloni calati davanti al mondo intero è una brutta figura. E, in Italia, è un peccato che non può essere perdonato". In un secondo pezzo, sul Times, si parla di "un Paese che ha dimenticato il femminismo", e viene ripresa la proposta lanciata su Micromega, alle first Ladies, di boicottare il G8.
Lo stesso appello alle mogli dei Grandi, firmato da tre accademiche italiane, viene citato anche dal Daily Telegraph. Che pubblica le foto della Montereale scattate Palazzo Grazioli e titola: "Le donne in bagno tormentano Berlusconi". Su "The Independent", un corsivo, accompagnato dalla foto della D'Addario, si chiede ironicamente perché Berlusconi, un miliardiario, proprietario di televisioni, abbia dovuto pagare per fare sesso, con tutto ciò che ne consegue.
Se si dovesse tenere, in Europa, un concorso per scegliere il politico più sessista, vincerebbe senza dubbio Silvio Berlusconi". Si apre così il duro editoriale del Guardian, dedicato alla figura del premier italiano e all'inchiesta sul presunto giro di squillo messo in piedi da Gianpaolo Tarantini. E proprio l'atteggiamento verso le donne tenuto da Berlusconi, rappresenta, secondo il quotidiano britannico, "una delle varie ragioni per cui gli italiani non avrebbero dovuto metterlo al potere per tre volte".
E non è la sola ragione, visto che il giornalista inglese elenca "il suo rifiuto di voler ammettere il conflitto tra i suoi affari e gli interessi nei media, da una parte, e il suo ruolo politico dall'altro; i suoi attacchi al Parlamento e al potere giudiziario; l'uso che fa della maggioranza per garantirsi l'immunità dai procedimenti giudiziari; il suo fallimento nell'azione di contrasto al crimine organizzato; la cattiva gestione economica e le riforme illiberali alle quali sta lavorando".
Il Guardian sottolinea anche come il successo di Berlusconi sia "il prodotto, più che la causa, del crollo del sistema politico dell'Italia, che ha fatalmente indebolito sia la sinistra che il centro, lasciando spazio agli opportunisti e agli xenofobi". In conclusione, secondo l'editorialista, "la promessa fatta da Berlusconi, durante le elezioni, di portare stabilità in Italia, significa solo che l'Italia e il resto d'Europa dovranno sopportarlo ancora per un po'".
Il Guardian dedica altri due pezzi alle vicende del premier e una pagina sull'inchiesta giudiziaria di Bari, con una mappa delle varie città italiane relative al giro di prostituzione oggetto dell'inchiesta.
Anche il Times dedica tre pezzi alla vicenda, e in uno punta il dito contro l'atteggiamento del premier verso le donne, titolando: "L'Italia di Berlusconi mostra uno strano di tipo di femminismo". Un premier, quello italiano, che "sembra trattare le donne come delle cose da comprare e vendere per soddisfare il proprio ego". Berlusconi "detiene la seconda carica più alta in Italia (non dimentichiamoci del Papa)" e "sembra aver interpretato il ruolo di primo ministro della Repubblica italiana come una via di mezzo tra un imprenditore di locali notturni e un pezzo di cabaret". Il Cavaliere è, per il Times, una versione "esagerata, fumettistica, del classico stereotipo dell'uomo italiano: vanesio, borioso, chiacchierone, accondiscendente e sessualmente insicuro. "Per molti italiani - scrive la giornalista - il suo flirtare non è un'espressione di insaziabile virilità, ma, come ha sostenuto un mio amico, è chiara evidenza della sua impotenza sessuale". La giornalista prevede che tutta la vicenda del presunto giro di squillo si tradurrà, durante il prossimo G8 a l'Aquila, in "una umiliazione sulla stampa straniera. Farsi trovare con i pantaloni calati davanti al mondo intero è una brutta figura. E, in Italia, è un peccato che non può essere perdonato". In un secondo pezzo, sul Times, si parla di "un Paese che ha dimenticato il femminismo", e viene ripresa la proposta lanciata su Micromega, alle first Ladies, di boicottare il G8.
Lo stesso appello alle mogli dei Grandi, firmato da tre accademiche italiane, viene citato anche dal Daily Telegraph. Che pubblica le foto della Montereale scattate Palazzo Grazioli e titola: "Le donne in bagno tormentano Berlusconi". Su "The Independent", un corsivo, accompagnato dalla foto della D'Addario, si chiede ironicamente perché Berlusconi, un miliardiario, proprietario di televisioni, abbia dovuto pagare per fare sesso, con tutto ciò che ne consegue.
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