Articolo del Times
“Questo incontro è stato quasi un dovere. Lo staff non è entusiasta all’idea che Berlusconi venga qui”.
L’ultima volta in cui Silvio Berlusconi fu a Washington, nell’ottobre del 2008, George Bush lo accolse festosamente per due giorni: venne tenuta una cerimonia di benvenuto sul South Lawn, una cena di stato, incontri nello studio ovale e una conferenza stampa nel Rose Garden.
Il primo incontro del Presidente del Consiglio italiano con il Presidente Obama di lunedì sarà un affare piuttosto diverso. Resterà a Washington meno di un giorno. Avrà un incontro nello studio ovale, seguito da un breve botta e risposta con i giornalisti. Entro sera sarà di torno a Roma.
È difficile immaginare due uomini più diversi, sia per ideologia sia per comportamento personale, del Presidente americano e il suo ospite italiano. Obama non lascerà che tali differenze appaiano in pubblico. Comunque, la prospettiva dell’arrivo di Berlusconi a Washington, tra gli scandali per la relazione con una modella adolescente, il divorzio, affare di pubblico dominio, le storie di showgirl seminude nella sua villa in Sardegna — persino la decisione la scorsa settimana di ripetere i commenti sull’”abbronzatura” di Obama — non ha riempito di gioia la Casa Bianca.
Il leader italiano è stato uno dei più fedeli sostenitori di Bush sul piano internazionale, ma le sue buffonate e dichiarazioni dal momento in cui Obama ha vinto le elezioni hanno segnato tutt’altro che un buon inizio delle relazioni con la nuova amministrazione. Infatti, fino dalla sua elezione Obama ha mantenuto le distanze, senza alcun incontro bilaterale sino ad oggi. È tutt’altro che chiaro se l’incontro di lunedì sarebbe avvenuto se non fosse stato per il fatto che Berlusconi detiene la presidenza di turno del G8, in vista del summit di luglio, che si terrà a L’Aquila.
Ciò che ha particolarmente infastidito i funzionari americani sono stati i tentativi di Berlusconi di atteggiarsi a uomo di stato più anziano. Da lontano ha dato lezioni all’amministrazione Obama sul bisogno di migliorare i rapporti con la Russia e ha tentato di promuovere l’Italia al ruolo di ponte diplomatico con l’Iran. Gli stretti legami di Berlusconi con Vladimir Putin sono visti con sospetto a Washington. Berlusconi, inoltre, arriva subito dopo l’incontro questa settimana a Roma con il colonnello Muammar Gheddafi della Libia, che ha trasformato la sua visita in un’invettiva anti-americana, attaccando gli Stati Uniti in un discorso al Senato e paragonando l’America ad al-Qaeda.
Berlusconi ha bisogno di risolvere i dissidi con Obama, come è parso evidente a tutti al recente G20 di Londra quando, durante la foto di gruppo, ha gridato “Mister Obama!” — infastidendo la regina.
Due settimane fa Berlusconi ha unilateralmente annunciato che avrebbe incontrato Obama il 15 giugno. C’è stato un silenzio assordante dalla Casa Bianca. Durante la visita di Obama in Europa e in Egitto, i giornalisti italiani gli chiesero conferma. Ma nulla all’orizzonte. “Stava diventando un po’ un mistero”, ha detto un funzionario italiano a Washington. Un altro ha commentato: “Questo incontro è quasi un dovere — gli uomini di Obama devono farlo. Non sono entusiasti all’idea che Berlusconi venga qui”.
Franco Frattini, Ministro degli esteri italiano, sostiene che i rapporti italoamericani siano stretti come sempre e nega che Obama abbia snobbato Berlusconi. Infatti, la maggior parte dei leader stranieri che hanno visitato la Casa Bianca hanno avuto un trattamento simile. Gli Stati Uniti e l’Italia, ha detto Frattini, “condividono gli stessi obiettivi su una serie di temi in vista del G8”.
“Questo incontro è stato quasi un dovere. Lo staff non è entusiasta all’idea che Berlusconi venga qui”.
L’ultima volta in cui Silvio Berlusconi fu a Washington, nell’ottobre del 2008, George Bush lo accolse festosamente per due giorni: venne tenuta una cerimonia di benvenuto sul South Lawn, una cena di stato, incontri nello studio ovale e una conferenza stampa nel Rose Garden.
Il primo incontro del Presidente del Consiglio italiano con il Presidente Obama di lunedì sarà un affare piuttosto diverso. Resterà a Washington meno di un giorno. Avrà un incontro nello studio ovale, seguito da un breve botta e risposta con i giornalisti. Entro sera sarà di torno a Roma.
È difficile immaginare due uomini più diversi, sia per ideologia sia per comportamento personale, del Presidente americano e il suo ospite italiano. Obama non lascerà che tali differenze appaiano in pubblico. Comunque, la prospettiva dell’arrivo di Berlusconi a Washington, tra gli scandali per la relazione con una modella adolescente, il divorzio, affare di pubblico dominio, le storie di showgirl seminude nella sua villa in Sardegna — persino la decisione la scorsa settimana di ripetere i commenti sull’”abbronzatura” di Obama — non ha riempito di gioia la Casa Bianca.
Il leader italiano è stato uno dei più fedeli sostenitori di Bush sul piano internazionale, ma le sue buffonate e dichiarazioni dal momento in cui Obama ha vinto le elezioni hanno segnato tutt’altro che un buon inizio delle relazioni con la nuova amministrazione. Infatti, fino dalla sua elezione Obama ha mantenuto le distanze, senza alcun incontro bilaterale sino ad oggi. È tutt’altro che chiaro se l’incontro di lunedì sarebbe avvenuto se non fosse stato per il fatto che Berlusconi detiene la presidenza di turno del G8, in vista del summit di luglio, che si terrà a L’Aquila.
Ciò che ha particolarmente infastidito i funzionari americani sono stati i tentativi di Berlusconi di atteggiarsi a uomo di stato più anziano. Da lontano ha dato lezioni all’amministrazione Obama sul bisogno di migliorare i rapporti con la Russia e ha tentato di promuovere l’Italia al ruolo di ponte diplomatico con l’Iran. Gli stretti legami di Berlusconi con Vladimir Putin sono visti con sospetto a Washington. Berlusconi, inoltre, arriva subito dopo l’incontro questa settimana a Roma con il colonnello Muammar Gheddafi della Libia, che ha trasformato la sua visita in un’invettiva anti-americana, attaccando gli Stati Uniti in un discorso al Senato e paragonando l’America ad al-Qaeda.
Berlusconi ha bisogno di risolvere i dissidi con Obama, come è parso evidente a tutti al recente G20 di Londra quando, durante la foto di gruppo, ha gridato “Mister Obama!” — infastidendo la regina.
Due settimane fa Berlusconi ha unilateralmente annunciato che avrebbe incontrato Obama il 15 giugno. C’è stato un silenzio assordante dalla Casa Bianca. Durante la visita di Obama in Europa e in Egitto, i giornalisti italiani gli chiesero conferma. Ma nulla all’orizzonte. “Stava diventando un po’ un mistero”, ha detto un funzionario italiano a Washington. Un altro ha commentato: “Questo incontro è quasi un dovere — gli uomini di Obama devono farlo. Non sono entusiasti all’idea che Berlusconi venga qui”.
Franco Frattini, Ministro degli esteri italiano, sostiene che i rapporti italoamericani siano stretti come sempre e nega che Obama abbia snobbato Berlusconi. Infatti, la maggior parte dei leader stranieri che hanno visitato la Casa Bianca hanno avuto un trattamento simile. Gli Stati Uniti e l’Italia, ha detto Frattini, “condividono gli stessi obiettivi su una serie di temi in vista del G8”.
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