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BERLUSCONI: "MAI DETTO CHIUDERE LA BOCCA A CHI PARLA DI CRISI"

Ieri il premier aveva sollecitato a far zittire tutti quegli organi che parlano di crisi. Oggi la smentita.
tuttavia il video che vi propongo sembra proprio sbugiardare il premier sulla sua smentita.

A fine articolo, vi propongo un video su come all'estero stanno trattando la notizia sul mignotta-gate.




L'ultima sortita di Berlusconi contro i media, Bankitalia e gli organismi internazionali che parlando di crisi seminerebbero panico e sfiducia non era piaciuta a nessuno all'estero. E oggi Berlusconi, a Corfù per un vertice Nato-Russia, si è rimangiato tutto con la più classica delle giravolte: "Io non ho mai detto di chiudere la bocca agli enti o ai media e se l'ho detto non c'era assolutamente nulla di violento o meno che liberale", ha affermato, sostenendo che il suo obiettivo era piuttosto quello di "chiedere maggiore prudenza" nel fornire dati che rischiano di accrescere al sfiducia.

Nella sostanza Berlusconi ha ribadito il concetto che parlare di crisi, dando i dati, fa aumentare la paura e la sfiducia, ma nella forma ha derubricato quello che tutti hanno letto come una nuova minaccia, a un più modesto invito alla riflessione. Come si ricorderà il premier, che ha escluso anche che si andrà a una manovra correttiva entro fine anno, aveva condito la minaccia con l'invito pressante agli industriali a non dare pubblicità ai media che parlavano di crisi. Anche su questo punto Berlusconi ha corretto il tiro nella forma, se non nella sostanza: «Non penso affatto» che il mio invito agli imprenditori a non dare pubblicità ai giornali che diffondono pessimismo c'entri qualcosa con il conflitto d'interesse. «Non ho mai detto di non dare pubblicità ai giornali dell'opposizione, ho detto solo agli imprenditori - ha sottolineato - di non darla contro il loro interesse e questo credo sia ragionevole».

All'estero le sue frasi avevano destato sconcerto. Gelo a Bruxelles, e dalle cancellerie degli altri paesi, mentre la stampa britannica sferra un nuovo pesante attacco al premier italiano, parlando di possibili dimissioni per gli sviluppi del Velinagate. Independent e Times parlano apertamente di "ultimi giorni alla corte di Re Silvio". La stampa britannica accredita l'ipotesi, che per la verità sembra remota, di un esecutivo d'emergenza economica presieduto proprio da Mario Draghi, attuale governatore della Banca d'Italia. Il governatore, in realtà, è da tempo nel mirino di Berlusconi e di Tremonti, e difficilmente sarebbe disponibile a un'ipotesi del genere. Tuttavia la stampa britannica sembra solo riflettere il clima che si registra nelle cancellerie europee.

Berlusconi tuttavia ieri a Corfù, oltre a correggerisi sui catastrofisti, ha tentato di parare i colpi di una situazione imbarazzante rilanciando battute coi giornalisti e attribuendosi il merito degli accordi tra Nato e Russia. Un fiume in piena che ha però dovuto smentire le frasi riportate da un quotidiano israeliano che gli attribuiva un giudizio critico su Obama nella vicenda itaniana. Il premier, secondo il giornale, avrebbe parlato di un presidente americano debole. "Abbiamo smentito", la ricostruzione del giornale israeliano, ha ricordato Berlusconi. Nel corso dell'incontro con il primo ministro Benjamin Netanyahu, ha sottolineato, «avevo semplicemente detto che l'amministrazione americana stava riflettendo sulla risposta da dare all'Iran e che qualcuno, dentro il Partito democratico, insisteva su una presa di posizione più forte da parte di Obama». «Ma io - ha sottolineato - Obama l'ho sempre considerato bene soprattutto negli ultimi tempi, avendo interagito con la Clinton, con i suoi e con lui».

Composto così il caso, che ha fatto subito pensare a una nuova gaffe internazionale, Berlusconi ha chiacchierato sull'aereo coi giornalisti del suo ruolo di grande tessitore tra Russia e Nato. Ha detto che "il buon Nicolas Sarkozy" è stato il suo "avvocato" tanti anni fa: "Andò a Mosca per mediare, mentre io ero al telefono con Putin per ricomporre le cose". Ha detto che al summit (unico premier presente oltre il greco) è stato invitato dai vertici della Nato e ai giornalisti portati in aereo ha fatto battute: «E' la prima volta che accogliamo a bordo un popolo di miscredenti. Abbiamo avuto arabi e musulmani ora, dei miscredenti, oltre tutto anche gratis, perchè questo è un volo che costerebbe 300-500 euro... anche in questo siamo diversi da Prodi...».

Ecco il video sui servizi stranieri

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