Pubblichiamo di seguitola lettera con cui Milena Gabannelli dopo la notizia della sua rinuncia alla corsa del Quirinale

Certamente non mi sono mai trovata in una situazione dove sottrarsi è un tradimento e dichiararsi disponibile un segno di vanità. Forse non si sta parlando di me, ma dell’urgenza di dare un volto a un’aspettativa troppo a lungo tradita.
Che io non avessi le competenze per aspirare alla Presidenza della Repubblica mi era chiaro sin da ieri, ma ho comunque ritenuto che la questione meritasse qualche ora di riflessione. E non è stata una riflessione serena.
Quello che mi ha messo più in difficoltà in questa scelta è stato il timore di sembrare una che volta le spalle, che spinge gli altri a cambiare le cose ma che poi quando tocca a lei se ne lava le mani. Il mio mestiere è quello di presentare i fatti, far riflettere i cittadini e spronarli anche ad agire in prima persona. Ma quell’agire in prima persona è tanto più efficace quanto più si realizza attraverso le cose che ognuno di noi sa fare al meglio.
Io sono una giornalista, e solo attraverso il mio lavoro – che amo profondamente – provo a cambiare le cose, ad agire in prima persona, appunto.
Milena Gabanelli
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La cara persona che è Milena Gabanelli, con questa sua lettera di rinuncia al Quirinale, mi ha fatto ricordare un altro grande giornalista. Ed è proprio per il suo senso di libertà che stimo Indro Montanelli tutt'oggi. Così stimo Milena Gabanelli: un altro colosso del giornalismo, che possiamo seguire - mi auguro per tanto tempo ancóra - anche sui nostri schermi televisivi.
Complimenti e tantissimi auguri, Milena!
Tommaso Mazzoni Dpro.