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Barbarossa, il flop leghista arriva in tv

Dopo tre anni la vendetta di Alberto da Giussano è arrivata. Il condottiero che, nella ricostruzione del regista Renzo Martinelli (caro amico di Umberto Bossi), sfodera la spada e muove contro il tiranno e coalizza i comuni lumbard. Ci siamo, domenica e lunedì torna su Rai 1 a riempire uno schermo di simboli antichi che galvanizzano la Lega Nord. Ci voleva la coppia Lorenza Lei-Antonio Marano (leghista), direttore generale e uomo palinsesto, per resuscitare una pellicola già stroncata per una volta insieme dai critici e dal pubblico. La pellicola fu realizzata nel 2008, finanziata per 4,5 milioni di euro da Rai Fiction e 2,6 da Rai Cinema e il distributore 01 per volere della Lega di Umberto Bossi, è finita al cinema per un breve periodo (uscì nelle sale il 9 ottobre 2009). Il film totalizzò nel primo weekend di uscita appena 402 mila euro d’incasso; per arrivare a 830 mila euro il 22 novembre. Ed è costata 12 milioni.

ORA domenica 25 e lunedì 26 la fiction (con Rutger Hauer nei panni del cattivo Federico I, Raz Degan in quelle del prode condottiero e Kasia Smutniak in quelli della bella) verrà trasmessa su Raiuno in prima serata. A pochi giorni dalla scadenza del Consiglio d’amministrazione di viale Mazzini e in un periodo a dir poco delicato per la Rai: quello di garanzia, in cui la tv pubblica e Mediaset si giocano la partita degli ascolti piazzando il meglio. Partita da cui dipendono i futuri investimenti pubblicitari. La degna fine, quindi, per una fiction di regime.

Dunque conviene ricordare la telefonata tra il Berlusconi premier e l’ex direttore di Rai Fiction Agostino Saccà. Berlusconi: “Senti, io avevo bisogno di vederti… Perché c’è Bossi che mi sta facendo una testa tanto… con questo cavolo di… fiction… di Barbarossa… Puoi chiamare la loro soldatessa (allora come oggi Giovanna Bianchi Clerici, ndr) che hanno dentro il consiglio… dicendogli testualmente che io t’ho chiamato… che tu mi hai dato garanzia che è a posto”. Saccà: “La chiamo subito, presidente”. Berlusconi: “Chiamala, perché ieri sera… a cena con lei e con Bossi, Bossi mi ha detto: ma insomma, di qui, di là…”. Saccà: “Allora diciamola tutta, Presidente… Il signor regista ha fatto un errore madornale perché un mese fa ha dato un’intervista alla Padania, dicendo che era tutto a posto perché aveva parlato col Senatur… Il giorno dopo, il Corriere scrive… che Saccà fa quello che gli chiede la politica…”. Berlusconi: “Chi è il regista?”. Saccà: “Il regista è Martinelli, che è un bravo regista, però è uno stupido, un ingenuo, un cretino proprio… Un cretino, mi ha messo in una condizione molto difficile, perché mi ha scritto un articolo sul Corriere della Sera e poi, non contento, Aldo Grasso sul Magazine del Corriere della Sera scrive: il potente Saccà fa quello che gli dice Berlusconi e basta… Che poi non è vero, lei non mi ha chiesto mai… Lei è l’unica persona che non mi ha chiesto mai niente… Voglio dire…”. Berlusconi: “Io qualche volta di donne… E ti chiedo… perché…”. Saccà: “Sì, ma mai…”. Berlusconi: “… per sollevare il morale del capo…”. (Risate)

Ecco. Quando manderanno in onda il Barbarossa, dovrebbero farlo precedere dalla registrazione di questa telefonata. Così, tanto per ricordare come nasce un capolavoro.

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