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Bankitalia: pressione fiscale salirà al 43,8 % nel 2012

ROMA - "La pressione fiscale salirebbe dal 42,3% del 2010 al 42,7% del 2011 e dal 2012 si attesterebbe su valori intorno al 43,8%, un massimo storico (nel 1997 essa aveva raggiunto il 43,6% del pil)". Lo ha detto il capo dell'area ricerca economica della Banca d'Italia, Daniele Franco, nel corso dell'audizione sulla legge di stabilità davanti alle commissioni riunite bilancio di Camera e Senato a Palazzo Madama.

"Le stime - ha aggiunto Franco - non includono gli effetti dell'attuazione della delega fiscale e assistenziale (ovvero dell'applicazione della relativa clausola di salvaguardia) che potrebbero determinare maggiori entrate fino a 0,2 punti di pil nel 2012, un punto nel 2013 e 1,2 nel 2014". Inoltre, Franco ha rilevato che "gli enti decentrati potrebbero disporre aumenti del prelievo per compensare i tagli apportati con le manovre estive ai trasferimenti dallo Stato".

Daniele Franco ha anche parlato degli interventi annunciati dal governo: "Come detto dal governatore, crediamo che gli interventi che sono stati annunciati ieri vadano nella direzione del consolidamento dei conti pubblici e di una crescita soddisfacente: non abbiamo avuto modo di esaminarli in dettaglio, ma adesso è importante attuarli e attuarli rapidamente".

Piano di dismissioni. Secondo Bankitalia, "coerentemente con le dichiarazioni del governo, sarebbe opportuno definire in tempi brevi un piano di dismissioni e di valorizzazione dei cespiti immobiliari pubblici".

Costi della politica elevati. Per Daniele Franco, però, le misure sinora varate per ridurre i costi della politica non sono sufficienti. "E' opportuno - ha detto Franco - proseguire negli sforzi volti a una razionalizzazione degli apparati istituzionali, riducendo le sovrapposizioni tra i livelli decisionali, favorendo la gestione integrata dei servizi per gli enti locali di minori dimensioni, contenendo i costi di funzionamento degli organi elettivi".
"Sono all'esame delle competenti commissioni parlamentari proposte di legge costituzionale riguardanti le province e la riduzione del numero dei parlamentari. Per quanto riguarda la riattribuzione delle funzioni delle province alle regioni e ai comuni - ha suggerito - si potrebbero considerare anche interventi attuati attraverso leggi ordinarie".

Patrimoniale difficile. Secondo il capo dell'area ricerca economica di Bankitalia, "E' difficile fare una patrimoniale perchè non disponiamo di una infrastruttura dei dati sul patrimonio". E' meglio "operare sull'Ici" con interventi sulle rendite catastali. Il funzionario generale aggiunge: "personalmente penso che una patrimoniale di grande portata" non sia "nè auspicabile, nè possibile". E comunque, insiste, non si può fare "in 15 giorni". Operare sull'Ici invece è "più fattibile, crea meno distorsioni ed è più concreta". Resta il fatto che se "politicamente si decide di fare una patrimoniale, e questa è una scelta vostra (riferito ai parlamentari, ndr), poi tutto si può fare".

Riforma delle pensioni più graduale. Per Daniele Franco "Appare opportuno completare il processo di riforma" delle pensioni "rimuovendo gradualmente le residue disparità di trattamento tra le diverse categorie di lavoratori e le diverse generazioni". "Negli scorsi anni - ha aggiunto - la normativa previdenziale è stata oggetto di ripetuti interventi che hanno reso sostenibile a regime il sistema pensionistico italiano". Per il funzionario generale di Bankitalia bisogna inoltre prestare attenzione a "non cambiare per l'ennesima volta le aspettative delle categorie che stanno andando in pensione", serve quindi una "soluzione più graduale".

Condoni e sanatorie . In Italia ci sono stati tanti condoni negli anni passati, sarebbe meglio essere "cauti" nell'utilizzo delle sanatorie. spiega ancora Daniele Franco. "Personalmente sarei cauto sull'utilizzo dei condoni, nel senso che in questo Paese ne abbiamo avuti tanti e è un Paese in cui l'evasione fiscale è molto ampia e c'è il rischio che un condono possa in qualche modo non aiutarci a uscire da questa situazione". Le sanatorie, aggiunge Franco, "hanno ovviamente pro e contro: avere gettito, chiudere situazioni passate e avere risorse per interventi utili" sul lato dei pro. Mentre dall'altro lato ci sono "effetti distorsivi che vengono dal segnale che viene mandato al contribuente".


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Fonte: Repubblica.it

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