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La Lega: "Inno di mameli è da sfigati"

Come promesso nei giorni scorsi, gli esponenti leghisti non hanno partecipato o hanno polemizzato con le celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia. Comicia questa mattina il quotidiano leghista La Padania” con otto pagine dedicate all’”addio ai parassiti” con tanto di grafici che dimostrerebbero il “tasso di parassitismo”, più alto nelle regioni del Sud. Prosegue l’europarlamentare Mario Borghezio in collegamento da Bruxelles durante la trasmissione Omnibus: “Il destino, il vento della storia porterà a due Italie. Il Belgio docet. Il Belgio non è lontano”, ha dichiarato Borghezio non lasciandosi sfuggire l’occasione per criticare l’inno di Mameli “un po’ sfigatello”. E se ignoti hanno imbrattato di verde il municipio del Comune di Ponte San Nicolò (Padova), una bandiera tricolore è spuntata a sorpresa questa mattina sul balcone della sede della Lega Nord di Varese. Controcorrente rispetto ai suoi colleghi di partito, il governatore leghista del Veneto Luca Zaia che ha partecipato oggi a Padova alle manifestazioni organizzate dal Consiglio regionale del Veneto all’Università del Bo per i 150 anni dell’Unità d’Italia esibendo una coccarda tricolore al petto. Ad appuntargliela il presidente del consiglio regionale Clodovaldo Ruffato: “Sembra che tutti i problemi che ha l’Italia – ha commentato con i cronisti il governatore – si risolvano con il fatto che io mi metta la coccarda”. Presente alle celebrazioni di Verona, il sindaco leghista, Flavio Tosi  che con fascia tricolore addosso è rimasto in piazza Bra sia per l’alzabandiera, sia per l’inno di Mameli.
 
Assenti alle celebrazioni, i politici leghisti lombardi che per protesta hanno portato le scrivanie in piazza Duomo. Il presidente della Regione Roberto Formigoni non ha voluto rispondere esplicitamente alle domande sull’atteggiamento della Lega di fronte all’inno, ma ha affermato: “L’indipendenza e la liberazione dallo straniero sono un valore in cui devono riconoscersi tutti. La Lombardia ha portato un contributo importante, tanti ingegni, tanti patrioti, tanti intellettuali e 400 garibaldini su mille arrivavano dalla Lombardia”.
La Padania celebra “l’addio ai parassiti” - Nel giorno della festa nazionale per i 150 anni dell’Unità d’Italia, ‘La Padania’ celebra “l’addio ai parassiti” e al “centralismo”, perché solo col federalismo è possibile ritrovare l’unità del Paese. Il quotidiano leghista dedica otto pagine al tema. “Festeggiamo l’addio ai parassiti, uniti nel federalismo”, titola il pezzo di apertura, accompagnato dalla riproduzione di alcune cartine dell’Italia che dimostrerebbero il “tasso di parassitismo”, più alto nelle regioni del Sud; gli “sprechi nella sanità”; le sproporzioni tra “chi dà e chi riceve” dallo Stato; le percentuali di evasione fiscale; i finanziamenti alle Università; i Comuni virtuosi, i falsi invalidi, i tassi di spreco e altro. “Facciamo festa - è la provocazione – festa grande, perché ci siamo lasciati alle spalle il centralismo”. “Oggi si chiude una pagine e oggi ne inizia un’altra – si sostiene – l’Italia che guarda al futuro e alla forza del cambiamento”. Nell’articolo poi si cita Giorgio Napolitano e il suo richiamo a “uno sviluppo in senso federalistico della autonomie” che dovrebbe rendere l’Italia “più ricca e più viva, riaffermando l’unità e l’indivisibilità della Repubblica”.

Borghezio “Il destino, il vento della storia porterà a due Italie” – E’ fuori luogo buttare via tutti questi soldi”. Mario Borghezio (Lega), in collegamento da Bruxelles, ha ribadito stamattina a Omnibus su La7 la propria contrarietà all’istituzione di una giornata di festa nazionale in occasione del 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia. Riferendosi agli esponenti della politica che presenziano all’Altare della Patria, l’europarlamentare ha detto: “La corona all’Altare della Patria sarebbe stato meglio se l’avessero portata il Presidente della Repubblica, i corazzieri e i rappresentanti delle Forze Armate”. “Il destino, il vento della storia porterà a due Italie. Il Belgio docet. Il Belgio non è lontano. Le esigenze della storia e dell’economia imporranno due nazioni. Gli italiani saranno i nostri migliori vicini di casa”, ha poi detto Borghezio. Che ha concluso con due considerazioni su federalismo (“Questo Federalismo è il meglio che si possa fare”) e Cavour: “Considero Cavour come un genio padano, ha modernizzato il Paese”. A Borghezio ha risposto Nicola Latorre (Pd): “Si fa un uso distorto di una corrente culturale che aveva il fine di accelerare l’unità, anche se per via federalista”:, ha detto a Omnibus. “Non trovo aggettivi per commentare un atteggiamento del genere”, ha poi dichiarato a proposito di chi, tra i parlamentari leghisti, si è disinteressato alle celebrazioni per il 150esimo anniversario dell’unità d’Italia. “Il Federalismo nel nostro Paese non viene sponsorizzato per unire: il rischio è cadere in una logica separatista”. Borghezio ha polemizzato anche sull’Inno di Mameli: “L’inno certamente non lo canterò,anche perché sono stonato. E poi mi piace di più il ‘Va pensiero’: di sicuro non si possono mettere a confronto le note di Verdi con questo inno un pò sfigatello”. Oggi manderò due righe di ringraziamento al Presidente della Repubblica Napolitano, che io stimo – ha spiegato Borghezio – perché è un galantuomo e che ho ringraziato perché ha finalmente introdotto la figura di Cattaneo tra i grandi del Risorgimento”. “E’ gravissimo – ha aggiunto Borghezio – che in queste celebrazioni non si spenda poi neanche una parola per gli sconfitti, perché il Risorgimento è stata anche una guerra civile”. “Guardo alle vicende della politica italiana con lo sguardo dell’entomologo – ha detto – e con una certa distanza”. Poi, sui nuovi gruppi che rivendicano l’autonomia nel Meridione, ha precisato: “Manca solo un Bossi al Sud”.

Bersani: “Non parliamo della Lega, parliamo di noi che siamo patrioti” - Davanti ad una Lega che sarà presente con il suo stato maggiore alla seduta alla Camera ma che rivendica ‘distanza’ dalle celebrazioni nel Paese per il centocinquantenario dell’Unità d’Italia, il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, commenta: “E’ meglio parlar di noi che siamo patrioti”. Parlando, a sua volta, da Piazza Venezia per l’omaggio al Milite Ignoto, Bersani torna su quel “patrioti” dicendo che “è un termine legato ad un’idea di democrazia e di cambiamento. Questo dai tempi dell’unità del Paese alla Resistenza”.

Vice presidente del Senato: “‘Le parole di Borghezio sono frutto di allucinazioni” – “La Lega sconfessi Borghezio e la destra ci dica su quali valori si regge l’attuale maggioranza di governo. A questo punto anche il fingere di non sentire e non vedere diviene irresponsabilità politica, che cozza contro il sentimento degli italiani”. Lo afferma in una nota il vice presidente del Senato Vannino Chiti.

Venetisti fischiano l’inno d’Italia - Un piccolo incidente ha turbato questa mattina la cerimonia dell’alzabandiera in Piazza dei Signori a Padova, cui assistevano il sindaco Flavio Zanonato e il prefetto Ennio Sodano. Una decina di esponenti del Movimento Veneti – Veneto Stato, al momento dell’alzabandiera, si sono messi a fischiare e a protestare. Immediato l’intervento dei carabinieri che hanno bloccato i manifestanti, una decina in tutto, e impedito pure che la folla indignata li aggredisse. Il gruppo è stato quindi allontanato dalla piazza. Il loro portavoce, Patrick Riondato, ha spiegato il senso della protesta: “Abbiamo protestato dopo il successo del Veneto che ieri è andato di nuovo sott’acqua per la pioggia. Sono stati stanziati soldi solo per la festa dell’Unità e non per la sicurezza idrogeologica”. I venetisti hanno spiegato inoltre che, più tardi, allestiranno un banchetto, sempre in centro a Padova, in cui distribuiranno banane tricolori per simboleggiare quella che loro definiscono “repubblica delle banane”. Nel pomeriggio manifestazione del movimento anche a Verona con il vessillo di San Marco e le bandiere della Sicilia che appoggia la protesta dei venetisti.

Fitto (Pdl): “Lega assente? L’importante è presenza dei ministri” - Se c’è chi non partecipa o contesta l’inno o un ministro direi che questi sono due episodi da stigmatizzare e non vanno bene né l’uno né l’altro. Ma il dato rilevante è la partecipazione oggi alle celebrazioni in Parlamento delle massime istituzioni con anche i ministri leghisti. E il Paese che si stringe attorno alle sue istituzioni e al presidente della Repubblica. Il resto fa parte dell’esigenza interna (della Lega, ndr) di parlare più alla pancia dell’elettorato che altro”. Queste le parole del ministro dei Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto (Pdl), intervenendo ad Agorà su Raitre commentando le polemiche, tra fischi a ministri e sindaci (La Russa e Alemanno, ieri sera) e contestazioni (Lega Nord), sulla festa per i 150 anni dell’unità d’Italia. Quanto alla notizia che gli amministratori della provincia di Varese che stanno tutti lavorando il ministro aggiunge che “questo dimostra che c’è un dibattito in atto anche all’interno della Lega”.

Leghisti nassenti alle celebrazioni di Torino - Nessun esponente della Lega Nord piemontese era presente questa mattina in piazza Castello, a Torino, alla cerimonia dell’alzabandiera, che ha dato ufficialmente il via alle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia. Tantissimi cittadini, come già per la ‘Notte tricolore’ hanno affollato il centro della città sin dalle prime ore del mattino. In piazza Castello in tanti con il tricolore hanno partecipato accanto ai vertici militari, al sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, al prefetto Alberto Di Pace, al presidente del consiglio regionale Valerio Cattaneo e a quello della Provincia Antonio Saitta, alla cerimonia dell’alzabandiera per ricordare il 17 marzo 1861, quando a Torino Vittorio Emanuele II fu proclamato Re d’Italia.

Il sindaco Moratti si giustifica: “Assente all’Inno perché non avvisata” - Cerca di allontanare le colpe il sindaco di Milano Letizia Moratti, sul fatto di essere stata assente ieri pomeriggio in consiglio comunale durante l’esecuzione dell’inno di Mameli mentre lei era ospite della trasmissione di Barbara D’Urso, ‘Pomeriggio 5′. “Non sono stata avvertita – ha ripetuto oggi la Moratti a margine della celebrazione per i 150 anni dell’Unità d’Italia in piazza Duomo – e la considero una cosa molto grave”. Poi sull’ipotesi di suonare l’inno all’inizio di ogni consiglio comunale ha detto: “Tutto quello che può contribuire a valorizzare la conquista dell’Unità d’Italia è uno strumento importante”.

Polverini: L’entusiasmo della gente faccia riflettere la Lega” - Per il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini le celebrazioni organizzate per il 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia “sono importanti soprattutto per le giovani generazioni”. La Polverini lo ammette: “Per la prima volta, non so perché, al passaggio delle Frecce Tricolori, mi sono emozionata. Spero che questa emozione che ho provato io, l’abbiano provata tutti”. A chi le chiede in merito alle contestazioni della Lega, la Polverini risponde: “Mi pare che al di là delle contestazioni, le persone stiano partecipando attivamente a questi festeggiamenti e, quindi, spero che serva anche per far riflettere la Lega”.

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 Fonte: Il FQ

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