ROMA - In Italia un giovane su cinque non studia né lavora: i ragazzi "non più inseriti in un percorso scolastico-formativo, ma neppure impegnati in un'attività lavorativa, sono poco più di due milioni, il 21,2% tra i 15-29enni (anno 2009), la quota più elevata a livello europeo". E' quanto emerge dal rapporto dell'Istat 'Noi Italia' in cui si sottolinea come nella Penisola quasi una donna su due non ha un'occupazione e neppure la cerca. Il tasso di inattività femminile italiano nel 2009 (48,9%) è così il secondo più alto dell'Ue a 27, inferiore solo a quello di Malta.
Il rapporto, che l'Istituto di statistica propone per il secondo anno consecutivo, elabora oltre 100 statistiche tra aspetti demografici ed economici, culturali e sociali nel tentativo di scattare una fotografia di come cambia l'Italia. La base di partenza sono i numeri prodotti nell'ultimo Annuario statistico italiano, ma alcuni elementi chiave vengono messi a confronto con gli altri Paesi europei, dando un quadro d'insieme anche delle differenze regionali che lo caratterizzano.
Oltre ai dati sulla disoccupazione giovanile e femminile, spiccano quelli sull'immigrazione. "I cittadini stranieri iscritti nelle anagrafi dei Comuni italiani all'inizio del 2010 sono oltre 4,2 milioni, il 7% del totale dei residenti. Rispetto al 2001 sono più che triplicati, mentre sono aumentati dell'8,8% tra il 2009 e il 2010, un ritmo di crescita meno sostenuto rispetto agli anni passati. L'incremento
si riduce in conseguenza di diversi fattori: la crisi economica, l'attenuarsi dell'effetto congiunto dell'ingresso della Romania e della Bulgaria nell'Unione europea e l'entrata in vigore della nuova normativa sul soggiorno dei cittadini comunitari nei Paesi dell'Unione".
Fonte: Repubblica.it
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Il rapporto, che l'Istituto di statistica propone per il secondo anno consecutivo, elabora oltre 100 statistiche tra aspetti demografici ed economici, culturali e sociali nel tentativo di scattare una fotografia di come cambia l'Italia. La base di partenza sono i numeri prodotti nell'ultimo Annuario statistico italiano, ma alcuni elementi chiave vengono messi a confronto con gli altri Paesi europei, dando un quadro d'insieme anche delle differenze regionali che lo caratterizzano.
Oltre ai dati sulla disoccupazione giovanile e femminile, spiccano quelli sull'immigrazione. "I cittadini stranieri iscritti nelle anagrafi dei Comuni italiani all'inizio del 2010 sono oltre 4,2 milioni, il 7% del totale dei residenti. Rispetto al 2001 sono più che triplicati, mentre sono aumentati dell'8,8% tra il 2009 e il 2010, un ritmo di crescita meno sostenuto rispetto agli anni passati. L'incremento
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