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Ruby e gli atti, la Giunta rinvia l'esame a martedì.

Milano.Tutto rimandato a martedì. La Giunta per le autorizzazioni della Camera ha deciso di rinviare al 25 gennaio alle ore 14 l'esame degli atti sul caso Ruby, con i quali si chiede di poter perquisire gli uffici del contabile del premier, Giuseppe Spinelli. A chiedere il rinvio alla prossima settimana è stato il relatore del provvedimento, Antonio Leone (Pdl). L'esame dovrebbe durare un paio di settimane. Il termine (la Giunta ha un mese di tempo dalla trasmissione degli atti per istruire la pratica per l'Aula) scade il 14 febbraio.

«CHIEDONO TEMPO? LO CAPISCO» - Già martedì il presidente della Giunta Pierluigi Castagnetti (Pd) aveva anticipato che il Pdl avrebbe chiesto un rinvio dell'esame degli atti trasmessi dalla Procura di Milano. «Lo capisco. Non ho nulla da obiettare perché si tratta di 389 pagine che vanno lette con attenzione. Ci vuole tempo» aveva anche aggiunto Castagnetti.

POLEMICHE - Il caso Ruby resta l'argomento principale del dibattito politico. Il Pd chiede a Silvio Berlusconi di dimettersi, aprendo di fatto anche all'ipotesi di voto anticipato. Anche Idv e Fli invitano il premier a fare un passo indietro e lo stesso fa l'Udc. «Silvio Berlusconi è abituato a fare delle donne carne femminile martirizzata» è l'opionione del presidente dei centristi Rocco Buttiglione. Il Pdl fa quadrato attorno al Cavaliere, invece, senza risparmiare critiche ai magistrati milanesi (per il deputato Giorgio Stracquadanio c'è addirittura «un disegno per fa cadere il governo»). Una voce un po' fuori dal coro è quella di Carlo Giovanardi, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alla Famiglia. «Ho consigliato personalmente al presidente Berlusconi - ha detto intervenendo ad Agorà su Rai Tre di dedicarsi alla collezione di francobolli e alla storia postale: sono meno pericolose di altre collezioni. Forse non ha seguito il mio consiglio». «Moralmente lo condanno - ha aggiunto Giovanardi -, però, mi fido di più dei Kennedy, dei Clinton e di Berlusconi che delle procure che stanno facendo delle cose terrificanti, mettere sotto controllo decine, centinaia di utenze, senza un reato. Mi schiero con Berlusconi - spiega - e non con le procure. Berlusconi è un uomo generoso, che purtroppo o per fortuna, i soldi li ha e generosamente li da a tutti».

BERLUSCONI E FLORIS - Sul caso Ruby è intervenuto martedì sera lo stesso premier Silvio Berlusconi, al termine di una riunione della direzione del Pdl, spiegando che non ha alcuna intenzione di dimettersi e sottolineando di non aver commesso reati. Il presidente del Consiglio ha anche telefonato a sorpresa alla trasmissione Ballarò, dedicata quasi interamente alla vicenda Ruby, ma Giovanni Floris, ormai in chiusura, non lo ha fatto intervenire in trasmissione. Lo ha riferito, prima della chiusura della puntata, lo stesso conduttore. «Ha telefonato - ha detto il giornalista - il presidente Berlusconi; ma visto come era andata l'ultima volta, lo abbiamo invitato a venire da noi la prossima settimana». Floris si è riferito all'ultima telefonata del Cavaliere alla trasmissione, quando egli ha chiuso bruscamente e polemicamente la telefonata rifiutando di rispondere ad alcune domande.

Fonte: Corriere.it

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