Un dura critica alla politica economica del governo. Arriva dalla presidente di Confindustria Emma Marcegaglia intervistata da Fabio Fazio durante la trasmissione «Che tempo che fa».
AZIONE INSUFFICIENTE - «Nei primi mesi della crisi il governo ha tenuto i conti pubblici a posto e abbiamo visto invece cosa succede in Portogallo e Spagna ma ora serve di più: da sei mesi a questa parte l'azione del governo non è sufficiente» ha dichiarato la Marcegaglia. Secondo il presidente di Confindustria «l'Italia deve concentrarsi sulla crescita, tornare a produrre benessere per le persone, invece c'è una totale disattenzione. Si parla di tutto tranne che di questo». Il paese cresce «ancora troppo poco», ha detto ancora Marcegaglia facendo riferimento anche alle ultime stime sull'economia di Bankitalia. «Questo vuol dire - ha ricordato - non riuscire a riassorbire la disoccupazione, non aumentare i consumi e gli stipendi, vuol dire meno benessere, meno solidarietà e meno attenzione. La mancanza di crescita incattivisce le persone: è un tema economico, ma anche morale ed etico».
«Nelle prossime settimane occorre verificare se questo governo è in grado di andare avanti e fare le riforme, altrimenti bisogna fare altre scelte» ha aggiunto la presidente di Confindustria.
TREMONTI - «Un nuovo primo ministro deve avere la maggioranza in Parlamento e deve essere indicato dagli elettori, cosa sulla quale sono d'accordo: se ci saranno le condizioni perchè Tremonti abbia queste caratteristiche, perchè no» afferma il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, rispondendo ad una domanda di Fabio Fazio sulla possibilità che il ministro dell'Economia Giulio Tremonti possa sostituire Silvio Berlusconi alla presidenza del Consiglio.
IMMAGINE ALL'ESTERO - «Dai giornali esteri emerge un'immagine non positiva per l'Italia. Io sottolineo sempre, quando sono all'estero, che invece c'è un'altra Italia che va a letto presto, si sveglia presto, che lavora, che produce, che investe, che fa impresa e si impegna e che non è abbastanza valorizzata» ha sottolineato la Marcegaglia.
CASO FIAT - La Marcegaglia ha poi spiegato che il contratto approvato dai lavoratori della Fiat a Mirafiori non costituirà il tramonto del contratto nazionale di lavoro. «Finora abbiamo avuto la logica che una cosa valeva per tutti. Oggi non funziona più». In futuro, quindi, ci saranno casi come Mirafiori, Fiat, ma «ci saranno le imprese che continueranno ad avere un contratto nazionale, magari più leggero». Il punto è, ha spiegato la Marcegaglia, «trovare il modo affinché ogni impresa, attraverso le relazioni sindacali, aumenti la propria competitività perché c'è oggi una maggiore variabilità nelle cose da fare, perché il mondo è diverso»
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Fonte: Corriere.it
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