PERCHE' gli italiani tollerano da così tanto tempo tutto quel che ruota intorno a Silvio Berlusconi? Se questo, e in che misura, rappresenti un punto critico per il nostro Paese se lo chiede il New York Times che al tema dedica un ampia discussione nelle pagine "Room for Debate" dell'edizione online. Titolo: "Decadence and Democracy in Italy 1". Sette interventi, da quello di Federico Varese, ordinario di Criminologia alla Oxford University e autore di "Mafia on the Move: How Organized Crime Conquers New Territories", a quello di Chiara Volpato, che insegna Psicologia sociale a Milano Bicocca e il cui contributo si intitola, in modo eloquente, "Women's Decorative Role", alle analisi di Clare Watters dell'università di Birmingham e dei giornalisti Maurizio Molinari, Alexander Stille, Antonio Monda, Eloisa Morra.
NYT parte dal cosiddetto Rubygate, cita le intercettazioni "secondo le quali Berlusconi avrebbe avuto rapporti con Karima el-Mahroug da quando questa era minorenne", parla dell'inchiesta e delle altre ragazze. "Tuttavia - si legge - meno del 50 per cento degli italiani chiede le sue dimissioni. E, al momento, il suo futuro politico sembra sicuro". L'interrogativo: perché gli italiani - in particolare le donne - continuano a sopportare da così tanto tempo le sue "buffonate"?
"Il profilo dell'Italia nel mondo non è mai stato tanto basso -
scrive Varese - in una democrazia matura, i leader del Pdl gli avrebbero suggerito di fare un passo indietro per il bene del partito. Ma in Italia lui 'possiede' il suo partito. Le opposizioni potrebbero essere un'alternativa ma non lo sono". E i media, aggiunge Varese, potrebbero avere un ruolo, usando il materiale che proviene dalle indagini sugli scandali recenti, "ma Mr. Berlusconi possiede le tv private e controlla quella pubblica e i suoi oppositori spesso vengono umiliati a mezzo stampa". A tutto questo si aggiunge la riluttanza degli altri attori della scena italiana a "smarcarsi", dagli imprenditori "che in ogni caso preferiscono un governo guidato da Berlusconi che dalla sinistra" al Vaticano, "che dopo le misure a sostegno delle scuole cattoliche si è mostrato estremamente timido nel criticarlo", alla Lega, "della quale resta il partner favorito". "Gli italiani, dunque, potrebbero essere arrivati al punto di rottura. Ma non le elite economiche, sociali e politiche. Speriamo - conclude Varese - che ci arrivino presto".
Sul ruolo delle donne si concentra l'intervento di Chiara Volpato, "ridotte a mera decorazione e ciò conferma la loro posizione subordinata nella società italiana", tant'è che "l'Italia appare al 74esimo posto nel rapporto 2010 del World Economic Forum sulle disparità di genere". In questa situazione, "alcune donne provano a migliorare la loro condizione intrecciando relazioni con uomini di potere". L'opinione della studiosa è che l'Italia sia "un gigantesco esperimento sociale, un laboratorio politico per un regime basato sul controllo da parte dei mass media, il cui uso, e il cui potere, rischia di fare da modello ad altre democrazie. Quel che sta accadendo in Italia - conclude Volpato - domani potrebbe accadere in qualsiasi altro luogo".
E Antonio Monda (giornalista di Repubblica e docente presso il Film and Television Department alla New York University), che nel suo intervento parla di "neo paganesimo", osserva che Berlusconi "ha saputo cogliere meglio di chiunque altro il carattere 'di pancia' degli italiani, e plasmarlo negli anni a sua immagine attraverso il suo impero mediatico", ma sottolinea pure l'atteggiamento del cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, che nel condannare il lassismo morale dei politici ha anche, però, puntato l'attenzione su quella "guerra fra potere esecutivo e potere giudiziario che destabilizza il Paese". I sondaggi non mentono, ma "non ci danno neanche un quadro completo della situazione", sostiene Clare Watters dell'università di Birmingham. Che si chiede come sia possibile la sopravvivenza politica di Berlusconi "dopo scandali che avrebbero coperto di vergogna qualsiasi altro capo di una domocrazia". Ma "ci sono tanti italiani che si oppongono a lui e agli effetti del suo governo sull'Italia". E cita Sabina Guzzanti, "che rappresenta solo una parte di una larga fetta di persone che si rifiuta di restare seduta a guardare lo spettacolo".
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Fonte: Repubblica.it
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segnalo una notizia che gira in rete da qualche tempo: il caimano ha l'uccello con la protesi e la pompetta per tenerlo su.
fonti:
http://caneliberonline.blogspot.com/2011/01/alla-faccia-del-super-macho-ecco.html
passaparola di Travaglio di lunedi scorso... al minuto 17,30 circa parla di un intervento chirurgico..." ricostruttivo" che permette al caimano di avere rapporti sex praticamente ad libitum...
su dagospia è chiamato già il "cavalier pompetta"
insomma perifrasi, gli accenni più o meno espliciti...
Allora, una modesta opinione:
si è vero dovrebbero essere l'indignazione, la coscienza civile ... etc... a rovesciare il caimano, ma in questa era di voti di plastica e di potere/comunicazione la gente a milioni vota un "grande" un "potente" una "figura carismatica".... ma se sapessero che il cavalier... pompetta...c'ha la pompetta al posto dell'uccello??... il ridicolo lo affonderebbe più di tanti scandali.
Mia modesta opinione di uomo della strada.