ROMA - "Un consiglio ai ragazzi? Eccolo: farsi condizionare il meno possibile da una società che finge di darci il massimo della libertà, e invece ci dà il massimo del condizionamento. Io, sotto il fascismo, ero più libero di quanto voi siete adesso...". Non la manda certo a dire, Andrea Camilleri. Grande protagonista di questo Festival, già ospite alla presentazione del film "La scomparsa di Patò" 1 tratto da uno dei suoi romanzi, lo scrittore torna oggi, nella giornata conclusiva della kermesse, per un appuntamento molto speciale: incontrare gli studenti, nell'ambito di un dibattito su cinema e letteratura organizzato dalla sezione "Alice nella città". E così, in un PalAlitalia pieno, parla a ruota di libera di tanti argomenti, dall'attualità ai suoi ricordi. Con un passaggio sostanzioso che riguarda la fiction-prequel "Il giovane Montalbano", attualmente in preparazione, con Michele Riondino (presente oggi accanto a lui) protagonista: "Quando mi hanno detto che volevano fare questa serie - confessa il 'papà' del commissario più famoso d'Italia - ho provato commozione: per me è come se Montalbano stesso avesse creato un figlio, un erede, che vive attraverso la mia scrittura".
Stavolta dunque Camilleri non si dissocia dalla sua creazione più nota, come aveva fatto qui al Festival qualche giorno fa ("Montalbano mi ha fottuto", aveva detto). Non nasconde l'affetto per il commissario di Vigata, che tanta fortuna e successo gli ha dato: "Ma attenzione - tiene a precisare - io non sono uno scrittore tipo Eco o Faletti, che raggiungono subito il milione e mezzo di copie. Io ne ho vendute in tutto 23-24 milioni, ma ogni libro non è andato oltre le 600-650 mila copie: la forza dei miei romanzi è che procedono affiancati".
Un vezzo, il suo, di minimizzare l'enorme impatto delle sue opere nel panorama italiano, potenziato ovviamente dall'enorme successo della fiction con Luca Zingaretti. E che adesso rinascerà, televisivamente, in una versione più ragazzina, grazie a Riondino: "Il mio Montalbano, che è nato nel 1950 a Catania, invecchia insieme a me - spiega l'autore - e così sopravviene una certa stanchezza. Dato però che dei miei racconti risalgono alla sua giovinezza, si è pensato di realizzare per la tv un Montalbano giovane. Io non ho aperto bocca sugli attori scelti dai registi: Zingaretti fu preso senza che io lo sapessi, e anche se non ha il fisico del ruolo (è più giovane del personaggio e ha quella palla da biliardo di testa) a me non poteva fregare di meno perché per quelle due ore ci dà a bere, con la sua bravura, di essere l'unico possibile per la parte".
Riondino, invece, è ben contento di aver ricevuto il placet dello scrittore: "All'inizio la proposta mi spaventava, poi l'idea di avere a che fare con Andrea Camilleri e con tutte le sue storie, e anche la sua approvazione, mi hanno dato l'energia per buttarmi. Il mio giovane Montalbano lo immagino molto sanguigno, in una Sicilia ancora arcaica e dai colori molto accesi".
Esaurita la parentesi sulla nuova fiction, il protagonista di questo incontro con i ragazzi si concentra sul cinema con cui si è formato. Le commedie anni Trenta, il cinema dei telefoni bianchi, la scoperto del cinema americano e di quelli che erano i suoi due eroi prediletti: Tarzan e il cowboy Tom Mix. Tra i film attuali, invece, elogia - insieme a "La scomparsa di Patò" - il risorgimentale "Noi credevamo" di Mario Martone, che definisce "straordinario": "Entrambe le pellicole - aggiunge - fanno riflettere, cosa di cui c'è tanto bisogno. Oggi chi fa cinema deve combattere con la scarsità di mezzi, c'è una certa sottovalutazione dell'importanza della cultura".
Ancora, sempre rispondendo alle domande dalla platea, Camilleri illustra il suo modo metodico di lavorare, e ricorda il consiglio - sicilianissimo - che gli dava il suo mentore Leonardo Sciascia: "Rifletti, prima di pensare". Infine, un accenno alla Rai, azienda in cui lui ha lavorato per molti anni: "Quella di Bernabei era più libera rispetto ad adesso: io ero comunista tesserato, eppure non ho mai avuto fastidi. Ora, invece...".
Fonte. repubblica.it
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