Un potente petardo scoppiato davanti alla Prefettura di Padova. Ecco come è stato accolto l’arrivo del presidente del Consiglio. Urla e slogan, lanciati da un centinaio di ragazzi dei centri sociali. “Dimettiti, mafioso”. Le forze dell’ordine hanno risposto con decisione rimuovendo uno striscione contro il governo. Il premier era in compagnia di Umberto Bossi. I due sono arrivati in città per l’emergenza maltempo che da giorni sta piegando il Veneto. E con il maltempo si sono portati dietro l’ennesimo pasticcio di governo, consumatosi ieri sera nel vertice di Arcore. Riunione da cui è uscita l’ennesimo rimpallo di responsabilità e un’apertura verso Fini. Una situazione di impasse politico che ha dato fuoco alle polveri della protesta. Contro i politici sono partiti slogan e insulti. Da Padova a Vicenza, dove altri manifestanti – circa una ventina di persone – avevano esposto cartelli con scritto “noi nel fango, tu nella mer…”, “Bossi, Berlusconi più soldi meno barzellette”, “Ghe penso mi… Più acqua per tutti”, “Piove, Governo ladro”. Inoltre invitavano il governo ad “andare a casa”. Dopo i vertici di maggioranza di ieri, Berlusconi paga pegno alla Lega ed è andato insieme all’alleato leghista nelle terre colpite dall’alluvione.
Superata la contestazione, il Cavaliere ha annunciato che “entro domani sera ci sarà la decisione sui fondi”. Poco prima aveva detto: “L’aiuto dello Stato sarà sostanzioso e immediato. Verrà inserito nella finanziaria”. Promesse fatte agli amministratori dei Comuni veneti alluvionati. L’incontro ha avuto come teatro il paese di Monteforte D’Alpone (Verona), uno dei comuni più colpiti. Presenti oltra a Berlusconi e Bossi, anche il capo della Protezione civile Guido Bertolaso, il goverantore del Piemonte Roberto Cota e il presidente della Regione Veneto Luca Zaia. Che ieri ha lanciato la proposta di trattenere l’Irpef per finanziare la ricostruzione.
L’idea è piaciuta a Berlusconi: “Zaia – ha detto il premier – ha fatto bene a farla”. Nessun commento, invece, sulle sue parole spese dal governatore sull’affaire Pompei riportato. “Staremo a vedere la porcheria che sta venendo avanti in queste ore per la Casa dei gladiatori crollata a Pompei – ha dichiarato Zaia al Corriere del Veneto -. Stanno già parlando di un finanziamento di 250 milioni di euro sull’unghia per rimettere le rovine in maniera ordinata”.
Berlusconi ha anche assicurato che “stiamo preparando un elenco dettagliato dei danni” perché “l’Unione europea è in grado di partecipare con una percentuale dei danni che si sono verificati”. Ha aggiunto che “c’è anche la possibilità dei cosiddetti fondi strutturali”, circa 450 milioni di euro dal 2007 al 2013. E poi “c’è lo Stato”: “Domani a Roma la Protezione Civile si incontrerà con il ministro Tremonti e con il governatore del Veneto”.
Intanto la Regione Veneto ha chiesto al presidente del Consiglio e al ministro all’economia e finanze Giulio Tremonti il ripristino straordinario del Fondo unico nazionale per le imprese per poter garantire un adeguato sostegno finanziario alle aziende venete pesantemente colpite nei giorni scorsi. Zaia, dopo l’incontro a Vicenza con il premier, si è detto “fiducioso sull’effetto che avrà sicuramente questa visita”. “Il presidente del Consiglio, il ministro Bossi, il presidente della Repubblica con il quale ho parlato ieri hanno garantito un sollecito intervento. In particolare Bossi mi ha garantito che sarà lui a garantire l’intervento”.
“Se non passa la finanziaria salta il paese”, ha detto Bossi al suo arrivo a Monteforte d’Alpone. Poi, a Vicenza, ha assicurato che “il governo darà gli ‘sgheì”: “Vi ho portato qua Berlusconi e su quello che ha detto potete stare sicuri. Zaia controllerà tutto, Tremonti è Veneto e non vi dovete preoccupare”.
Fonte: Il FQ
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PAROLE
Menzogne usate ad arte per smuovere le coscienze
Del popolo ingenuo che crede ancora ha valori
Che non sono mai esistiti
Valori che non hanno mai riempito la pancia del popolo
Ma solo il portafoglio dei venditori di menzogne
Abili come incantatori di serpenti usano la menzogna
Per incantare il popolo.
L’amor di patria strumento più usato per soggiogare
Il popolo burattino
Chiamandolo al sacrificio per difendere interessi
Che non gli appartengono
Interessi che hanno costi che il cittadino pagherà
Col proprio sacrificio, unico premio concesso loro?
È quello di gioire delle ricchezze altrui.
i sostenitori degli uni che inveiscono contro gli altri
arrecano per leggerezza danno ha se stessi
e a chi si è astenuto dal voto
se non ci sveglieremo
al popolo mancherà sempre il pane. VITTORIO