Al precario non far sapere, altrimenti nel suo piccolo si “incazza di brutto”. Ci hanno pensato sopra a lungo all’Inps e alla fine hanno scelto di “oscurare” il dato. Una censura per motivi di ordine pubblico come ha spiegato il presidente Antonio Mastrapasqua: “Se dovessimo dare la simulazione della pensione ai parasubordinati rischieremmo un sommovimento sociale”. La “simulazione” di cosa? Di quanto un “parasubordinato”, cioè un lavoratore precario prenderà di pensione tra qualche decennio dopo aver versato per una vita i relativi contributi. Il risultato sarebbe invariabilmente una pensione inferiore al minimo, roba da poche centinaia di euro al mese. Quindi meglio “oscurare”.
Oscurare dove? Ma sul sito dell’Inps ovviamente. E anche nei quattro milioni di lettere che lo stesso Inps sta per inviare a domicilio agli altrettanti precari italiani che versano contributi previdenziali. L’Inps nelle settimane scorse ha scritto anche ai lavoratori a tempo indeterminato. Una lettera in cui si spiega come fare per apprendere dal web quanto hanno versato e quanto incasseranno come pensione. La lettera che arriva ai precari è invece una lettera “muta”, non rimanda ad alcuna consultazione possibile. Il precario non può sapere perché, per ammissione dello stesso Inps, è meglio che non sappia. Quindi al precario si dice quanto paga ma si nasconde quanto “rendono” i suoi contributi. Precario dunque neanche avvisato, visto che in nessun caso, conti alla mano, può essere salvato.
---Se hai trovato interessante l'articolo iscriviti ai feed via mail per rimanere sempre aggiornato sui nuovi contenuti del blog
Se l'inps non dice quanto? Io so dire,riceveranno un bel niente se lo stato o chi ha impiegato il precario non ha versato i contributi come dattore di lavoro,se vada bene forse la pensione sociale???!!!perchè può arrivare qualcuno che dica ti ho dato la tua pensione in anticipo ora meglio che tu muore di fame ti ho campato abbastanza.