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I pm: Sarah uccisa da zio e cugina "Il movente è di natura sessuale"


Le molestie dello zio, la litigata con la cugina, il timore che la 15enne Sara Scazzi potesse parlare e raccontare in giro di quelle attenzioni morbose. Così un giorno Sarah viene accompagnata nella 'caverna dell'orco' dalla cugina, comincia una discussione davanti allo zio Michele Misseri. Disgustata se ne vuole andare, ma viene bloccata e uccisa. Sabrina la tiene ferma, lo zio la strozza. Un movente "intrafamigliare" , quello illustrato dal procuratore della Repubblica presso il tribunale ionico, Franco Sebastio che nel corso della conferenza stampa di stamattina nella sede del comando provinciale dei carabinieri a Taranto ha parlato di indagi ormai concluse.

Il procuratore ha confermato che Sabrina, che nella nottata di ieri nel carcere di Taranto, è accusata di concorso in omicidio e sequestro di persona e quindi non è coinvolta nell'occultamento del cadavere. "Nelle stesse ore abbiamo avviato richiesta al gip - ha spiegato Sebastio - la richiesta di convalida del fermo nei confronti di Sabrina e di incidente probatorio con l'altro coimputato, Michele Misseri, affinché siano cristallizzate le sue dichiarazioni. Crediamo che a questo punto l'indagine possa ritenersi quasi conclusa". Durante la conferenza, gli inquirenti hanno anche precisato che "si procede ancora anche per vilipendio di cadavere, accusa questa, contestata solo ed esclusivamente a Michele Misseri".

Confermata dunque quanto enerso nella giornata di ieri. Michele Misseri avrebbe chiamato in causa la figlia più piccola, dove le nuove contraddizioni emerse durante i sopralluoghi nel garage: non sarebbe riuscito a spirgare la dinamica dell'omicidio, cadendo più volte in contraddizione. Sabrina all'inizio dell’interrogatorio nella caserma della Compagnia di Manduria avrebbe telefonato alla famiglia per riferire di non aver incontrato il padre. Quindi non ci sarebbe stato alcun confronto tra i due come si era ipotizzato in un primo momento visto che entrambi erano stati portati nella stessa caserma. Ma evidentemente sono stati ascoltati separatamente.

Nessuna confessione – “La ragazza non ha confessato, assolutamente no. E’ un fermo di garanzia che dovrà essere convalidato dal gip. Il movente sessuale dell'omicidio di Sarah non credo che riguardi Sabrina, a prescindere dal fatto che finora non è emerso alcun movente da parte di Sabrina, e questa è secondo me la carenza" investigativa. Lo ha detto Vito Russo, l'avvocato di Sabrina Misseri, uscendo dalla casa della cugina di Sarah finita iera sera in carcere perché sospettata di sequestro di persona e omicidio volontario. L'avvocato ha aggiunto che adesso si spera di avere al più presto un confronto tra padre e figlia: "Ho chiesto alla Procura di formalizzare un incidente probatorio per mettere a confronto le lacunose versioni che Michele Misseri ha dato". Il legale ha descritto la giovane come "serena", ha parlato anzi di "estrema serenità" della ragazza, "perché non ha nulla da nascondere. Per me è innocente". Quanto alla futura strategia difensiva, l'avvocato non ha escluso che venga basata sulle diverse versioni fornite da Michele Misseri. Oggi l'avvocato cercherà di incontrare la sua assistita in carcere, con l'altro componente del collegio difensivo, l'avvocatessa Velletri. "Sabrina non sta bene, è anche una vittima di questa vicenda. E’ stata parecchio dentro la caserma perché c'erano delle formalità da sbrigare, ma l'interrogatorio è durato solo due ore".

I sopralluoghi e le contraddizioni - La procura della repubblica di Taranto ha sempre parlato di caso ancora aperto, così ieri mattina la svolta con i militari dell'arma che si sono presentati all'alba a casa Misseri. Nel garage, dove Michele ha detto di aver strangolato Sarah, i militari hanno passato al setaccio tutto quanto potesse risultare interessante, ai fini investigativi. Misseri ha capito che le cose per la figlia si stavano mettendo male e ha provato a dire e a far vedere come aveva ucciso Sarah, quel tragico pomeriggio. Ma sarebbe caduto più volte in contraddizione. E gli inquirenti hanno compreso che l'uomo non ha avrebbe potuto fare tutto da solo. I suoi tentennamenti hanno progressivamente coinvolto la figlia Sabrina. Dinanzi ai magistrati Sabrina ha dovuto rispondere punto per punto di quanto aveva detto nei verbali precedenti. Alla fine del lunghissimo interrogatorio, il fermo con i gravissimi indizi a suo carico.

Sms della sorella di Sabrina - Era chiusa nella casa di via Grazia Deledda ad Avetrana, in provincia di Taranto, nell'attesa e nell'angoscia per l'interrogatorio della sorella ma quando, forse dalla televisione, ieri sera ha appreso che la sorella Sabrina era stata fermata Valentina, la sorella più grande della prima, ha inviato un sms ad alcuni giornalisti che stanno seguendo la vicenda da giorni. "Sabrina è innocente", c'era scritto.

Il paese sconvolto - Avetrana si è svegliata attonita e incredula per quanto accaduto ieri sera. Un paese distrutto per la quarta volta in meno di 50 giorni. Sabrina per giorni era quella che organizzava fiaccolate, battute di caccia alla ricerca di Sarah. Era quella che subito dopo l'arresto del padre, per l'omicidio a scopo sessuale, disse davanti ai cronisti: "se mi fossi accorta di una cosa del genere, avrei subito messo a riparo mia cugina ed avrei inveito contro mio padre. Adesso deve marciare in carcere e scontare il male che ha fatto". Ad Avetrana, gli amici, i conoscenti sono ancora increduli di quanto è successo è la stessa sorella Valentina che con un sms inviato ai giornalista ha fatto sapere che la sorella è innocente è non c'entra nulla. "Mio padre è pazzo. Non solo ha ucciso Sarah, ma ora vuole far cadere la colpa anche su Sabrina. Come fanno a credergli"". Uno sfogo amaro, in nome di una famiglia che da ieri sera è completamente distrutta. Il sindaco del piccolo comune del Tarantino appreso la notizia ha dichiarato: "Sono scioccato e sconvolto per quanto accaduto, cosi come credo che lo sia l'intera comunità di Avetrana".


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1 commenti to " I pm: Sarah uccisa da zio e cugina "Il movente è di natura sessuale" "

  1. lia blanda says:

    A mio parere le complicità non sono finite anche la moglie e l'altra figlia sapevano tutto e al di là delle singole responsabilità sono tutti colpevoli e devono pagare.Ciò che sciocca e che un'intera famiglia si è accanita contro un congiunto come fosse un'insetto da schiacciare,forse Sara era troppo libera e graziosa,forse le cugine vedevano in lei una rivale,piaceva agli amici ai ragazzi finanche al padre!Ai loro occhi era troppo e forse anche agli occhi della moglie...una farfalla che è vissuta un solo giorno

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