Due autocompattatori dati alle fiamme, altri 5 danneggiati, decine di camion bloccati nella discarica. Notte ma anche mattinata di tensioni nei pressi della discarica di Terzigno. Sabato notte gruppi di dimostranti hanno compiuto raid contro gli autocompattatori.
Quattro o cinque mezzi sono stati assaltati. Le ruote sono state bucate e quindi la loro marcia si è fermata prima dell'arrivo al sito. Poi, un autocompattatore è stato dato alle fiamme.
Poco fa uno dei mezzi a cui erano state bucate le ruote, parcheggiato davanti alla Circumvesuviana, è stato dato alle fiamme.
Il comando di polizia municipale di Terzigno sta intanto procedendo alle verifiche richieste dai manifestanti, nel frattempo cresciuti nel numero, per accertare se tra i camion dell'Asia fermati con un blocco stradale, vi siano anche quelli sottoposti sabato a sequestro amministrativo per la perdita di percolato.
Sul posto, ora, ci sono anche dei consiglieri comunali di Terzigno. Stasera, nella sala del Consiglio comunale di Terzigno, si terrà un convegno con un oncologo dell'istituto Pascale di Napoli. La polizia è schierata in assetto antisommossa.
Sulla situazione interviene il sindaco di Quarto Sauro Secone che fotografa la situazione dopo che gli autocompattatori del comune flegreo sono stati presi di nuovo di mira dai dimostranti di Terzigno. "Sono pronto a dimettermi - afferma- come forma di protesta, anche perché nessuno vuole noleggiarci i mezzi quando sanno che andiamo a sversare a Terzigno".
"Ho segnalato alla Prefettura e alla Questura di Napoli - dice il sindaco - gli assalti subiti anche sabato notte nei pressi della discarica di Terzigno dagli autocompattatori della Quarto Multiservizi spa, con le ruote squarciate e la sassaiola contro i nostri autisti". "Ho chiesto invano nei giorni scorsi - aggiunge il sindaco - una turnazione equa dei comuni conferenti a Terzigno, in modo da dare un po' di respiro ai nostri dipendenti, ma nessuno ci ha dato ascolto".
Secone alla minaccia di dimissioni aggiunge una denuncia contro la burocrazia regionale: "Da sette mesi sono chiusi in un garage, bloccati dalla burocrazia della Regione Campania, 3 scarrabili, 2 autocompattatori a 3 assi, un autocarro con gru a polipo, un furgonato per i rifiuti urbani pericolosi, un furgone con vasca. Noi gettiamo la spugna, ora la raccolta dei rifiuti a Quarto la faccia direttamente la Regione, accollandosi però tutte le sue responsabilità"
"Finora - prosegue secone nel suo sfogo - non e' stato possibile mettere in strada i mezzi per problemi di natura esclusivamente burocratica. Tutti questi mezzi sono nuovi di zecca, ottenuti a marzo scorso grazie ad un finanziamento europeo di circa 800mila euro, attraverso un bando regionale e provinciale. Mezzi che in questo periodo di crisi nel prelievo dei rifiuti ci avrebbero fatto comodo, consentendoci di ripulire la nostra cittadina e fatto risparmiare alle casse comunali i costi dei noleggi".
"Viviamo sulla nostra pelle, invece, - sottolinea Secone - l'ennesimo paradosso di una regione che vive di proclami e slogan, di un governo del fare che minaccia sanzioni pesanti per chi non arriva a percentuali alte di raccolta differenziata, ma che poi tiene fermi gli automezzi per una interpretazione cavillosa della legge. Con il passaggio dei poteri dal commissariato straordinario alla Regione Campania, ormai noi sindaci siamo abbandonati a noi stessi, ecco perché - conclude - avevo chiesto e ribadisco adesso di far tornare l'Esercito nella gestione e nel coordinamento generale del servizio del prelievo dei rifiuti. Gli automezzi e i dipendenti della Quarto Multiservizi non andranno più a Terzigno a rischiare la vita"
Fonte: Repubblica.it
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