Strasburgo. Il tema del diritto d'autore e della proprietà intellettuale è stato riformulato, ieri, a Strasburgo, con un flash back nel Medioevo. Il Parlamento europeo, che finora aveva difeso la libertà della rete e si era battuto contro il taglio della connessione agli hacker, prevede sanzioni assai più dure - che non escludono il carcere - per chi scarica illegalmente musica e film.
Con l'approvazione del "Rapporto Gallo" ( che prende il nome dalla sua autrice Marielle Gallo dell'Ump), il Parlamento ha aperto le porte alla dottrina Sarkozy (detta dei “tre colpi”: con sanzioni penali per chi scarica violando il copyright), imprimendo una svolta nella lotta alla "pirateria" digitale, rivedendo in senso restrittivo la direttiva n. 48 del 2004, che esplicitamente escludeva l'azione penale contro i pirati informatici.
"Il Parlamento ritiene che vada creata la possibilità di procedere contro chi viola i diritti di proprietà intellettuale in un quadro giuridico europeo", si legge nel testo, che non fa distinzione tra chi carica i contenuti illegali in rete, e quindi ci guadagna, e chi invece li scarica soltanto. L'eurodeputato del Pd Luigi Berlinguer ha spiegato il voto contrario del gruppo socialdemocratico al testo di Marielle Gallo: "le misure di inasprimento penale contro gli utenti della rete su cui si fonda il rapporto, oltre che inefficaci, finirebbero per cancellare o limitare il diritto fondamentale all'informazione e all'accesso alla cultura."
Mentre da un lato si parla di Creative Commons e di Free Software, dall'altro - sulla scia della legge Hadopy - l'Europa chiude le porte alla società della conoscenza decantata a Lisbona nel 2000 quando si parlò di banda larga. Purtroppo, in Italia, la connessione Tv e rete, gestite dal vice ministro Romani, con la creazione delle NGN a fibra, promette un futuro tutt'altro che "open" o "free".
Attenzione. Il tema è serio e drammatico. E andrà presto anche nelle imminenti mozioni sull'informazione proposte nel Parlamento italiano dalle opposizioni.
Fonte: Articolo21
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