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Obama blinda il web. "più controlli, lo usano i terroristi"


NEW YORK - L'amministrazione Obama sta lavorando su un progetto di legge per facilitare i controlli e le intercettazioni su internet, che verrà sottoposto al Congresso il prossimo anno. Secondo quanto scrive oggi il New York Times, i servizi di sicurezza Usa sono preoccupati perché sempre più persone utilizzano la Rete per comunicare al posto del telefono, e ciò rappresenta un serio ostacolo per le indagini condotte su criminali e sospetti terroristi.

L'obiettivo è di imporre a tutti i servizi di comunicazione - tra cui Blackberry, Facebook e Skype - di essere tecnicamente in grado di poter fare intercettazioni sui propri clienti se richiesto dalle autorità, inclusi i messaggi criptati. Un provvedimento che riecheggia le polemiche aperte quest'estate in Arabia Saudita, Qatar e India in particolare contro Blackberry, la cui tecnologia di criptazione viene considerata troppo sofisticata per le necessità di accesso delle autorità. In quel caso gli Usa mantennero un atteggiamento molto cauto senza prendere le difese dell'azienda canadese - che infatti ha dovuto adeguarsi in parte alle richieste dei governi per evitare il bando sui loro territori.

Una legge sulle intercettazioni delle comunicazioni - sia via telefono che via web - era già stata varata nel '94 dall'amministrazione Clinton. La Calea (Communications Assistance to Law Enforcement Act), mirata a mantenere inalterate le capacità di intercettazione delle autorità nel passaggio dalle linee telefoniche via cavo a quelle digitali, impone alle compagnie l'inserimento di tecnologie che assicurino la possibilità di intercettare alla "fonte". Gli Internet provider, pur essendo oggetti di mandati di richiesta di intercettazioni da parte dei giudici, non vengono coperti dalla Calea. Ed è dunque discrezionale l'integrazione tecnologica richiesta dal governo per le compagnie telefoniche. Con la nuova legge questa imposizione si allargherebbe anche ai provider di servizi internet. Un impegno anche finanziariamente oneroso: l'Fbi ha speso in tecnologie operative 9,75 milioni di dollari l'anno scorso per aiutare le aziende a dotarsi degli strumenti necessari a garantire l'accesso. E nel bilancio 2010, l'agenzia federale ha previsto 9 milioni di dollari per un programma "Going Dark" per rafforzare le proprie capacità di sorveglianza elettronica. L'Fbi garantisce però che queste nuove tecnologie non porteranno ad alcuna limitazione della privacy: "Stiamo parlando sempre di intercettazioni legalmente autorizzate", garantisce Valerie Caproni, consigliere dell'agenzia. "“Non parliamo di espandere la nostra autorità. Parliamo di preservare la possibilità di mantenere la nostra autorità per proteggere la sicurezza collettiva".

Questo progetto di legge - scrive il New York Times - solleva nuovi interrogativi su come bilanciare le esigenze della sicurezza con la tutela della privacy dei cittadini. E visto che i servizi di sicurezza degli altri Paesi si trovano di fronte agli stessi problemi, aggiunte il Nyt, il progetto dell'amministrazione Obama potrebbe rappresentare un modello anche per gli altri governi. Secondo James X. Dempsey, vice presidente del Center for Democracy and Technology, se la nuova legge sarà approvata ci saranno "enormi implicazioni" sugli "elementi fondamentali della rivoluzione di internet", inclusa la sua architettura decentralizzata.

Fonte: Repubblica.it

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