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Unità d'Italia, il flop del governo celebrazioni senza soldi e poche opere


ROMA - Celebrare l'Unità d'Italia "non è tempo perso, né uno spreco di denaro", ammoniva ancora due giorni fa il presidente Napolitano. Ma non c'è stato bisogno di prendere atto delle assenze di un ministro o di qualsivoglia deputato leghista alla cerimonia di Quarto, non c'è stato bisogno di sentire il Senatur Umberto Bossi bollare il tutto come superflua "retorica", per comprendere che qualcosa non sta andando per il verso giusto. Che qualcuno, in seno al governo si sta mettendo di traverso, quanto meno non è mosso da sacro furore per ricordare il 150° anniversario dell'impresa garibaldina e dell'Unità.

La presidenza del Consiglio ha stanziato 16 milioni di euro. Il ministero dei Beni culturali, attraverso Arcus, la società che gestisce fondi e investimenti (troppo spesso a pioggia) con criteri da Protezione civile, ne ha iscritti in bilancio altri 21.

Ma quei 37 milioni di euro ascrivibili complessivamente al governo sono soldi solo stanziati. Salvo i primi impiegati per interventi modesti di restauro a Quarto e a Marsala sedi dei festeggiamenti di questi giorni, gli altri esistono al momento solo sulla carta. Soprattutto il secondo blocco di finanziamenti, i 21 di quella sorta di Cultura spa che è Arcus. Tutte le opere vengono svolte per ora mediante gare "a invito". Perché non c'è molto tempo a disposizione e i criteri "emergenziali" lo consentono.

Il fatto è che, stando a un primo lavoro di ricognizione compiuto da "Repubblica" sugli elenchi di quanto è stato programmato, emerge che su circa 300 interventi sui "luoghi della memoria" individuati a partire dal 2007 (governo Prodi), solo un centinaio di veri e propri restauri saranno portati a termine entro il 2011.

Poche altre decine di "opere" consisteranno nell'apposizione di segnaletica per turisti-passanti. Sono 159 gli interventi censiti dal catalogo predisposto dall'Unità tecnica di missione, braccio operativo al quale Palazzo Chigi ha affidato il coordinamento. "Il problema legato alle risorse finanziarie esiste: se i fondi aumentassero potremmo realizzare ulteriori opere" ha ammesso Giancarlo Bravi, nuovo coordinatore.

Già, nuovo. Perché l'Unità ha vita breve ma piuttosto tribolata. A guidarla per primo, su indicazione di Palazzo Chigi, è stato Angelo Balducci, presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici, travolto dall'inchiesta giudiziaria sul G8 della Maddalena e finito agli arresti. Suo successore all'Unità già dal 2009 era stato Mauro Della Giovampaola, costretto a lasciare a gennaio, finito in carcere per la medesima inchiesta. Uno "stop and go" che non ha aiutato. Ma non solo. Perché si dà il caso che in un'altra lista di 11 infrastrutture legate alle celebrazioni e affidata al Cipe per 140 milioni di euro, compare tra l'altro l'aeroporto di Perugia. Che aveva tra le imprese appaltatrici quella di Diego Anemone, ritenuto dagli investigatori il punto di riferimento della "cricca". Nulla a che fare con Anemone, ma secondo alcuni critici neanche con l'Unità d'Italia, altre opere inserite nella magica decina del Cipe: dal parco della musica di Firenze al nuovo palazzo del cinema di Venezia, passando per l'auditorium di Isernia.

Al fianco del coordinatore Bravi, ai vertici dell'Unità di missione, da ottobre è stato chiamato Paolo Peluffo, collaboratore del presidente della Repubblica Ciampi durante il suo settennato, ora alle prese con l'improbo tentativo di salvare il salvabile. Quanto meno puntando su sei grossi progetti: il monumento inaugurato il 5 maggio a Quarto, il museo presso la casa di Garibaldi a Caprera (che con 6 milioni è l'opera più impegnativa), il museo di Porta San Pancrazio a Roma, la Domus Mazziniana di Pisa, il monumento dei fratelli Bandiera a Crotone, la Torre di San Martino della Battaglia. Quando l'11 maggio il presidente Napolitano sarà a Marsala per ricordare lo sbarco dei Mille, potrà inaugurare la statua restaurata e l'ossario di Calatafimi, ma non l'imponente lastra di 30 metri con i nomi in risalto dei 1089 "eroi", progettata ma rimasta per ora sulla carta. Ci sarà tempo per questo e per gli altri interventi, come per le cinque grandi mostre a Roma, entro il 2011. Ma i soldi sono quelli che sono.

Qualche figuraccia è stata già fatta. Per esempio col concorso pubblico di idee bandito dal governo per consentire a chiunque volesse di presentare progetti per le celebrazioni: ne sono arrivati 352 e 17 sono stati giudicati apprezzabili dalla Presidenza del Consiglio. Salvo poi issare bandiera bianca perché "la loro attuazione non sarebbe stata compatibile con le attuali disponibilità" (Sandro Bondi, ministro dei Beni culturali). In compenso, l'evento spettacolare che coinciderà con le celebrazioni dell'11 maggio a Marsala, sarà l'approdo dei due superyacht salpati il 5 da Quarto, con Francesco De Angelis e Mauro Pelaschier al timone: la "Regata dei mille", da 198 mila euro stanziati dal Comune del sindaco Renzo Carini, Pdl.

Per non dire del milione e 200 mila euro che il presidente della Provincia di Trapani, Mimmo Turano (Udc), ha utilizzato (con fondi Ue, per sua ammissione) per organizzare la "Garibaldi Tall Ships Regatta 2010".
A fronte di ritardi e risorse modeste, di progetti apprezzabili, altri cassati e taluni discutibili, riecheggiano ancora le polemiche legate al forfait dei garanti dal Comitato. Il presidente Ciampi lascia il 21 aprile ufficialmente per ragioni d'età e di salute. Seguito a ruota da Gustavo Zagrebelsky, Dacia Maraini, Ugo Gregoretti, Ludina Barzini, Marta Boneschi. "Con il passare dei mesi il ruolo del comitato è stato svuotato. Non contavamo più niente. All'improvviso ci è stato detto che non c'era più una lira. Poco dignitoso restare lì a fare la foglia di fico" confessa la Maraini sul sito dell'Espresso. Quando in piena Direzione Pdl Gianfranco Fini incalza il premier Berlusconi per lo scarso impegno sui 150 anni, il presidente del Consiglio tuona: "Ma che dici? Stiamo lavorando ogni giorno". E il premier ha un asso nella manica: una delega al sottosegretario Daniela Santanché per le celebrazioni.

Fonte: Repubblica.it

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