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Manifesti sui baci gay a Udine botta e risposta Chiesa-Comune



UDINE Scende in campo il sindaco Furio Honsell a difendere la scelta di Arcigay e Arcilesbica di affiggere in città 100 manifesti con due uomini e due donne che si baciano. Ma la Chiesa non ci sta. E per bocca del direttore della Pastorale per la famiglia, don Giuseppe Faccin, condanna senza mezzi termini palazzo d’Aronco.

Una contrapposizione che rischia di infuocare a Udine la “Giornata mondiale contro l’omofobia” che si celebra lunedì prossimo, 17 maggio, giorno in cui l’Oms decise di cancellare l’omosessualità dall’elenco delle malattie. Arcigay e Arcilesbica affiggeranno, come detto, 100 gigantografie in città di due uomini e due donne che si baciano. Una scelta incredibile, secondo il Pdl. Uno scandalo, secondo il portavoce della diocesi friulana. Così il clima, già arroventato, rischia un’ulteriore deriva proprio oggi, giorno in cui, alle 18, alla Feltrinelli sarà presentata l’i niziativa.

«Il discorso sull’omosessualità – affonda subito don Faccin – va preso in seria considerazione e affrontato nei dovuti termini. “ Spiegarlo” in questo modo, con manifesti, con questo eccesso di enfasi, quasi che quello rappresentato fosse il modo di relazionarsi, mi lascia esterrefatto. Ma sono ancor più perplesso perché ritengo scandaloso che su questa iniziativa ci sia il patrocinio dell’amministrazione comunale». Per don Faccin, insomma, «patrocinare significa condividere una provocazione che pone grossi interrogativi a livello educativo». «Mi chiedo – insiste – quale impatto possano avere sui giovani queste immagini. Lo ripeto: che ci sia il patrocinio è fuori da ogni buon senso e da ogni correttezza anche perché la finalità della pubblica amministrazione è il bene comune, mentre in questo caso si tratta di aver messo il marchio su una vicenda che andrebbe affrontata diversamente».

Ma il responsabile della Pastorale per la famiglia si spinge oltre. E sostiene «che il fatto che i media siano poco attenti ai processi educativi non giustifica quello che ha fatto il Comune. Che tipo di cittadini costruiamo? Quale tipo di educazione diamo ai giovani? Certo, se passa la logica del “provare” (provare lo spinello, lo sballo, i trans) non andiamo da nessuna parte. I giovani hanno bisogno di progetti che presuppongono coordinate coerenti e serie dal punto di vista educativo».

Da parte sua, il Comune difende l’iniziativa. Il sindaco Furio Honsell si dichiara infatti stupito che molti abbiano già bocciato i manifesti senza averli visti innescando una sorta di processo alle intenzioni. «Sono baci di affetto e sono stupito per le polemiche - afferma -.

Per me è importante che Udine si dimostri una città attenta ai diritti di tutti, che rifiuta qualunque tipo di intolleranza». Honsell spiega poi che il Comune ha dato il proprio patrocinio all’i niziativa in occasione del ventesimo anno di fondazione dei circoli Arcigay e Arcilesbica «perché è convinto dell’importanza di essere presenti in una “Giornata” in cui i temi forti dovrebbero essere quelli del rifiuto dell’omofobia e della volontà di costruire una città aperta e tollerante». Per quanto riguarda le foto, Honsell sottolinea «che solo dal fatto che si trovano su un manifesto dell’A rcigay si evince che sono baci omosessuali». Alle critiche espresse da alcuni esponenti del Pdl secondo cui il patrocinio avrebbe comportato per il Comune un esborso di denaro pubblico, Honsell replica dicendo «che per il Comune non c’è alcuna spesa».

Fonte: MessaggeroVeneto.it

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