CRESCE di ora in ora la protesta on line sul decreto salva-liste. Il versante virtuale della mobilitazione diventa sempre più consistente. Dai gruppi Facebook che raccolgono decine di migliaia di adesioni ciascuno, fino al caotico miscuglio di proposte e iniziative del Popolo Viola. Passando per la Rivoluzione dei fiori prevista il 20 marzo e il proselitismo digitale dei partiti che invitano militanti e sostenitori a usare internet per raccogliere adesioni alla manifestazione di sabato 13 marzo. E sui social network del Popolo della Libertà affiorano malumori nei confronti di Berlusconi: "Presidente, l'immagine che abbiamo fornito è discordante con il partito del fare che vogliamo costruire".
30 mila adesioni in 48 ore. E' il gruppo Facebook "5 marzo 2010. Oggi c'è stato un golpe". Un avatar listato a lutto per la democrazia che sta facendo il giro del web. E la canzone "Povera Patria" di Battiato citata spesso e volentieri dagli utenti. Un gruppo dove si propongono boicottaggi economici nei confronti del premier e dove spunta anche chi si professa elettore del Pdl: "Siamo delusi e arrabbiati: con questo decreto non si è voluto garantire il diritto di voto, ma il posto in lista ai soliti raccomandati". Altra pagina, stessi contenuti. Sono 13mila gli iscritti a "No al decreto Salva Polverini e Formigoni". E in molti commentano positivamente la decisione della giunta della Regione Lazio che ha impugnato il salva-liste di fronte alla Corte Costituzionale.
Caos e proposte a valanga sul profilo del Popolo Viola. Aggiornamenti continui, decine di inviti a sostenere picchetti e sit-in, mobilitazioni e piccole e medie manifestazioni. Con obiettivi più o meno realizzabili. C'è chi vuole portare 100mila persone ai cancelli della villa di Arcore e chi propone di abbandonare in massa il Paese per lasciare da solo Berlusconi. E poi foto e video a non finire per documentare le attività dei giorni scorsi. Non mancano i delusi di turno che invitano tutti a "staccarsi dai computer e a scendere in strada per partecipare fisicamente alle manifestazioni".
E per il 20 marzo è indetta la Rivoluzione dei Fiori. Mazzetti di crisantemi saranno portati "all'Altare della Patria a Roma e alle sedi delle prefetture nelle altre città". Su Facebook già mille adesioni. Per gli organizzatori si tratterà di "una rivoluzione gentile, un modo per dire che è morto il rispetto per le regole e, insieme, per comunicare che ci sono persone che non sono mosse dall'odio, ma dal suo esatto contrario: l'amore per questo Paese, per la legalità, per la democrazia".
"Si alle regole e no ai trucchi" è lo slogan principale della manifestazione organizzata per sabato 13 marzo a Roma. Un lavoro collettivo dei partiti di centrosinistra per denunciare "il trucco vergognoso del decreto salva-liste" e "l'arroganza del governo". E alle adesioni prese porta a porta o nelle sezioni, si aggiungono quelle richieste via web. C'è Bersani che su Facebook invita a condividere il link della pagina ufficiale della manifestazione. E in una nota del Pd si detta la linea da seguire. Insieme ai classici della propaganda di partito - "Compila il modulo per diventare volontario", e "diffondi la nostra posizione e spiega le ragioni della protesta anche agli elettori del Pdl o della Lega" - appaiono anche le coordinate del proselitismo 2.0: "Fai girare su internet gli articoli e i video che stiamo preparando" e "utilizza Facebook per restare aggiornato e per promuovere l'evento tra i tuoi amici".
Nelle ultime ore sono molte le critiche che sui social network del Pdl vengono postate nei confronti di Berlusconi. Su ForzaSilvio. it, insieme alle immancabili ovazioni per il premier, compaiono anche molti messaggi di militanti delusi: "Presidente, lei ha tutta la mia stima. Ma il partito con più consensi d'Italia è sembrato un insieme di inetti, offuscando il buon lavoro fatto fino ad adesso". E poi: "Caro Silvio, queste figure devono assolutamente essere evitate in quanto discordanti con il Partito del fare!". Un elettore lombardo scrive: "Sono molto dispiaciuto della piega presa dalle cose. Ora chi ha sempre sostenuto (a torto) che Berlusconi si faceva le leggi ad hoc ha una prova evidente che, invece, è vero! Ma sarebbe stato davvero tragico che chi aveva combinato il pasticcio se ne stesse a casa? Io non so cosa farò. Ma ho fortissimi dubbi sul dare il mio voto alla lista Formigoni".
Fonte: Repubblica.it
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