Beppe Grillo esulta il giorno dopo le elezioni regionali che visto l'ottima performance del Movimento 5 stelle nelle altrettanti regioni dove era candidato con il picco massimo in Emilia Romagna: «Il Movimento ora esiste, ha un programma, 60.000 iscritti, consiglieri regionali sicuramente in Piemonte e in Emilia Romagna. È un Movimento di proposte, con un Programma, di giovani, di condivisione, di incensurati. Non è di destra, nè di sinistra: è avanti. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene): Noi neppure».
«Mezzo milione di italiani - dice Grillo dal suo blog - ha votato per il MoVimento 5 Stelle (in sole cinque regioni). Hanno votato molti giovani che erano disinteressati della gestione della cosa pubblica. È l'inizio di un percorso. Il Movimento si è inserito in una partita tra bari, in cui la combine elettorale era preparata a tavolino. Pdl e Pdmenoelle si spartiscono da 15 anni le zone di influenza del Paese e la gestione degli appalti. Il popolo sovrano non ha scelta, o vota uno, o vota l'altro, senza conoscere le logiche spartitorie sottostanti». «La prova provata dell'inciucio - secondo Grillo - è nella scelta dei candidati regionali da parte di D'Alema (Bersani è solo il suo portavoce, sempre più afono). Solo i nomi richiamano le sconfitte di Canne, Waterloo, della foresta di Teutoburgo e di Caporetto. Scegliere Loiero in Calabria, Megaloman De Luca in Campania, e l'ectoplasma Penati in Lombardia è stato come salire su un ring con il braccio destro legato dietro alla schiena. Delle due l'una: o la direzione pdimenoellina è costituita da tafazzi masochisti, o è stato un voto di scambio a livello regionale. Il Pdmenoelle aveva già perso alla presentazione delle liste. La stessa scelta di Boccia in Puglia era un immenso favore al centrodestra, senza le primarie vinte da Vendola, il Pdmenoelle avrebbe perso anche quella regione. È stato un negoziato, con il Piemonte assegnato al Pdmenoelle e l'unica incognita del Lazio in cui, senza la mancata presentazione delle liste del Pdl, la Polverini avrebbe stracciato la Bonino».
Grillo richiama le parole di Pierluigi Bersani:«L'inversione di tendenza c'è tutta, si vede dalla conquista della maggioranza delle regioni». «Rimuovetelo al più presto da segretario - chiede - delira, come ha delirato sulla TAV, sugli inceneritori, sulla gestione pubblica dell'acqua. Il Movimento non ha avuto nessuna copertura da parte dei telegiornali della RAI: Tg1, Tg2, Tg3 e Rainews24 (dati Agcom). Per la maggioranza degli italiani non è esistito. Ora esiste».
«Al Nord e soprattutto in Piemonte ci ha 'rovinatò togliendo voti un pò a noi un pò a Di Pietro». Il segretario del Pd Pier Luigi Bersani, arrivando alla Camera per un convegno su Ingrao, valuta così il successo della lista di Beppe Grillo in alcune regioni. E alla domanda sul perchè il popolo No Tav in Piemonte abbia votato Grillo favorendo la vittoria del leghista Roberto Cota, il leader Pd ha risposto: «È un cupio dissolvi».
Fonte: Unita.it
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