ROMA - Due sanzioni da 100 mila euro ciascuna a Tg1 e Tg5 per lo "squilibrio tra Pdl e Pd" e la "marginale presenza delle nuove liste", e in più un richiamo a tutte le emittenti ad "attuare un immediato riequilibrio" tra le forze politiche in vista delle Regionali: sono le decisioni prese oggi all'unanimità dalla commissione Servizi e prodotti dell'Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni. Nel giorno in cui la Procura di Roma decide di iscrivere nel registro degli indagati Silvio Berlusconi, nello stralcio dell'inchiesta Rai-Agcom: le ipotesi di reato sono quelle di concussione e minacce, nei confronti del commissario dell'Authority Giancarlo Innocenzi.
Le decisioni dell'Agcom. La commissione, "presieduta da Corrado Calabrò, relatori Magri e Sortino, alla luce dei dati di monitoraggio dell'ultimo periodo (14-20 marzo) - spiega una nota - ha rilevato il perdurare di un forte squilibrio informativo tra le forze politiche, in particolare tra Pdl e Pd, e una marginale presenza delle nuove liste che si sono presentate alle elezioni, in violazione del richiamo già rivolto alle emittenti ad attuare il riequilibrio dell'informazione nei notiziari". "La commissione ha pertanto comminato, all'unanimità, una sanzione di 100.000 euro al Tg1 e al Tg5, che presentavano il maggiore squilibrio, ed ha, nel contempo, rivolto un richiamo a tutte le emittenti - conclude la nota - ad attuare un immediato riequilibrio dell'informazione entro la chiusura della campagna elettorale". Alla riunione Innocenzi non ha partecipato.
Il premier indagato a Roma. Il nome del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è stato iscritto oggi nel registro degli indagati della procura di Roma nell'ambito dell'inchiesta sulle presunte pressioni che sarebbero state esercitate per sospendere il programma
I prossimi passaggi. Entro 15 giorni gli inquirenti romani dovranno trasmettere il carteggio al tribunale dei ministri con le richieste o di archiviazione o di approfondimento della vicenda. Il collegio competente per i reati ministeriali dovrà, entro 90 giorni dal ricevimento del fascicolo, restituirlo alla Procura, a meno che non intervenga l'archiviazione, per le richieste conclusive: archiviazione o rinvio a giudizio.
Fonte: Repubblica.it
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