Home � La scuola tenta col gratta e vinci. "Lo facciamo per autofinanziarci"

La scuola tenta col gratta e vinci. "Lo facciamo per autofinanziarci"

GENOVA - Il "Gratta e Vinci" per tentare la fortuna e far arrivare nelle prosciugate casse della scuola i soldi per poter andare avanti. Nata come un gioco per iniziativa di una insegnante, Marina Civano, è diventata più che una provocazione contro il ministero dell'Istruzione che da tre anni non fa arrivare un euro. Gli ottanta professori dell'istituto tecnico professionale "Attilio Odero" di Sestri Ponente, quartiere industriale di Genova sede dei cantieri navali, ieri hanno fatto una colletta, tassandosi di un euro a testa. Qualcuno ha dato anche di più ed hanno raggiunto la cifra di circa 100 euro. Hanno anche nominato una commissione ristretta, composta da quattro docenti: oggi andranno dal più vicino tabaccaio e compreranno i "Gratta e Vinci". "Tutti i soldi vinti saranno devoluti per rimpinguare il povero bilancio della scuola", spiega Giorgio Bottino, che da più di 30 anni insegna in questo istituto.

L'iniziativa è partita proprio nel giorno in cui i 200 presidi della Liguria si sono riuniti in assemblea al liceo scientifico "Cassini" a Genova. L'adunata di ieri è stata richiesta dagli stessi capi di istituto, con all'ordine del giorno appunto le gravi difficoltà in cui versano tutte le scuole, sia elementari, medie e superiori. "Ciascuno di noi è in credito rispetto allo Stato di almeno 100 mila euro - spiega Giacomo Buonopane, dirigente scolastico - dobbiamo ancora ricevere i soldi del 2006, 2008 e del 2009; soltanto il 2007 è stato pagato". E secondo quanto precisa il preside Gennaro Schettino, l'istituto "Odero" che fa ricorso al "Gratta e Vinci" è in credito di 50 mila euro.

"Soldi che servono per aggiustare i computer, comprare le matite, mandare avanti il funzionamento della scuola", aggiunge Paolo Cortigiani, preside della scuola media Don Milani-Colombo, situata a Castelletto, quartiere residenziale genovese - abbiamo l'impressione che ormai lo Stato si affidi al contributo volontario delle famiglie. All'assemblea di ieri oltre alle associazioni sindacali di categoria, ha partecipato anche Sara Pagano, direttrice dell'Ufficio Scolastico Provinciale (l'ex Provveditorato agli Studi), e i funzionari delle tesorerie provinciali. Hanno raccolto le lamentele di tutti e promesso che trasmetteranno le situazioni di difficoltà economico-finanziaria ai ministeri dell'Istruzione e del Tesoro. E alla fine hanno lanciato un grido di dolore sulle prospettive immediate delle scuole, che così rischiano di non riuscire ad arrivare a fine anno.

"A causa delle drastiche riduzioni dei finanziamenti ministeriali relativi al "normale" svolgimento delle attività scolastiche - recita il comunicato a firma del presidente dell'Anp (Associazione nazionale presidi) Santo Deldio - le risorse finanziarie assegnate per la predisposizione del programma annuale 2010 sono assolutamente inadeguate. L'intera disponibilità in molti casi viene completamente assorbita dagli impegni già assunti per il pagamento dei supplenti (della cui nomina le scuole non possono fare a meno), lasciando scoperto, sotto il profilo finanziario, il secondo quadrimestre ed escludendo ogni disponibilità per il funzionamento didattico e amministrativo".

---
Se hai trovato interessante l'articolo iscriviti ai feed via mail per rimanere sempre aggiornato sui nuovi contenuti del blog


vota su OKNotizie

0 commenti to " La scuola tenta col gratta e vinci. "Lo facciamo per autofinanziarci" "

Leave a comment