Meno ore di scuola rispetto alle medie. Un "taglio" drastrico agli indirizzi (sei licei, snelliti i tecnici e professionali) e tante materie che scompaiono e riappaiono (Geografie e Diritto). Il Consiglio dei ministri dà il via libera alla riforma dei licei, tecnici e professionali. Berlussconi e la Gelmini in conferenza stampa suonano la gran cassa.
E si scopre il vero "piano" del governo: fare cassa e accontentare le imprese, Confindustri in primis. Il presidente del Consiglio lo dice usando questi termini: "La scuola attuale non sforna ragazzi con cognizioni adeguate alle richieste del mondo del lavoro". E la "maestra unica" dell'Istruzione decanta il riordino: "Riforma epocale, non ideologica". Tace sui nuovi quadri orari e rivendica l'opzione del nuovo liceo, quello musicale. Uno show al quale il premier non resta indietro: "Studiate le mie canzoni e quelle di Apicella..." è il messaggio che manda ai ragazzi che devono iscriversi alle superiori.
La riforma entrerà in vigore dal prossimo anno scolastico 2010-2011, a partire dalle sole prime classi. Prevede un taglio degli indirizzi di studio: i licei diventeranno sei, classico, scientifico, artistico, linguistico, musicale-coreutico e delle scienze umane. Gli istituti tecnici passeranno da 10 con 39 indirizzi a 2 con 11 indirizzi e le ore scenderanno da 36 a 32; i professionali da 5 corsi e 27 indirizzi scenderanno a 2 corsi e 6 indirizzi, anche qui le ore saranno 32 invece delle attuali 36.
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