Primarie in Puglia il 30 gennaio tra Nichi Vendola e Francesco Boccia. La notizia non ha ancora i crismi dell’ufficialità, ma l’ipotesi di sbloccare l’intricata matassa ai gazebo, dopo essere stata più volte evocata e poi smentita nelle ultime settimane, sta riprendendo decisamente quota.
La situazione si è sbloccata stamattina, quando il pressing di Massimo D’Alema su Pier Ferdinando Casini ha ottenuto un risultato decisivo: il via libera del leader Udc, che ha assicurato che il suo partito starà alla finestra, confidando in una vittoria di Boccia su cui poi confluire in campagna elettorale. In caso di vittoria di Vendola, invece, l’Udc prenderà altre strade: molto probabilmente un apparentamento con il candidato del Pdl o, in subordine, una corsa in solitaria.
Boccia, che ieri mattina ha visto Bersani a Roma, si sarebbe convinto ad accettare la sfida, con la garanzia che il suo progetto di una nuova coalizione con dentro l’Udc possa sopportare la prova dei gazebo. In casa Pd sono convinti che il quarantenne economista, fedelissimo di Enrico Letta, stavolta possa farcela. «Nel 2005 il Pd non c’era, Boccia era il candidato della Margherita ed era molto meno meno conosciuto. Stavolta tutto il Pd sarà chiamato a una prova di orgoglio nel sostenerlo alle primarie», si ragiona tra i deputati democratici.
Sul fronte Vendola si attende con fiducia l’ufficialità della notizia. «Per noi sarebbe un risultato straordinario», commenta il braccio destro del governatore Nicola Fratoianni. E Rocco Buttiglione ragiona: «Non possiamo impedire al Pd di fare le primarie…noi ci siamo impegnati ad attendere il risultato, speriamo che la nostra base in Puglia accetti di stare alla finestra fino alla fine di gennaio, li sento abbastanza nervosi…». E se vince Vendola? “E’ probabile che noi si vada col Pdl, se andassimo da soli daremmo una chance a Vendola che lui non merita”, conclude Buttiglione. Se l’ipotesi di primarie sarà confermata, l’attesissima assemblea di sabato del Pd pugliese sarebbe chiamata a ratificare la decisione, evitando una difficilissima conta tra i sostenitori di Boccia e Vendola che rischiava di spaccare il partito.
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La situazione si è sbloccata stamattina, quando il pressing di Massimo D’Alema su Pier Ferdinando Casini ha ottenuto un risultato decisivo: il via libera del leader Udc, che ha assicurato che il suo partito starà alla finestra, confidando in una vittoria di Boccia su cui poi confluire in campagna elettorale. In caso di vittoria di Vendola, invece, l’Udc prenderà altre strade: molto probabilmente un apparentamento con il candidato del Pdl o, in subordine, una corsa in solitaria.
Boccia, che ieri mattina ha visto Bersani a Roma, si sarebbe convinto ad accettare la sfida, con la garanzia che il suo progetto di una nuova coalizione con dentro l’Udc possa sopportare la prova dei gazebo. In casa Pd sono convinti che il quarantenne economista, fedelissimo di Enrico Letta, stavolta possa farcela. «Nel 2005 il Pd non c’era, Boccia era il candidato della Margherita ed era molto meno meno conosciuto. Stavolta tutto il Pd sarà chiamato a una prova di orgoglio nel sostenerlo alle primarie», si ragiona tra i deputati democratici.
Sul fronte Vendola si attende con fiducia l’ufficialità della notizia. «Per noi sarebbe un risultato straordinario», commenta il braccio destro del governatore Nicola Fratoianni. E Rocco Buttiglione ragiona: «Non possiamo impedire al Pd di fare le primarie…noi ci siamo impegnati ad attendere il risultato, speriamo che la nostra base in Puglia accetti di stare alla finestra fino alla fine di gennaio, li sento abbastanza nervosi…». E se vince Vendola? “E’ probabile che noi si vada col Pdl, se andassimo da soli daremmo una chance a Vendola che lui non merita”, conclude Buttiglione. Se l’ipotesi di primarie sarà confermata, l’attesissima assemblea di sabato del Pd pugliese sarebbe chiamata a ratificare la decisione, evitando una difficilissima conta tra i sostenitori di Boccia e Vendola che rischiava di spaccare il partito.
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