MILANO - Oltre ai «falsi ciechi» smascherati a dicembre potrebbero esserci, a Napoli, nel quartiere del «Pallonetto di Santa Lucia», anche numerosi «falsi pazzi», finti malati di mente titolari di assegni di invalidità. È questo il sospetto degli investigatori che, nei giorni scorsi, hanno acquisito negli uffici alcuni atti. Si tratterebbe, come riferiscono alcuni giornali, di un nuovo filone dell'inchiesta sui falsi ciechi che nel dicembre scorso ha portato agli arresti domiciliari 53 persone, per la maggior parte legate da vincoli di parentela, che hanno percepito per mesi assegni di invalidità. Le immagini delle telecamere usate dai carabinieri per documentare la truffa mostrano i presunti ciechi che guidano auto e moto, e uno che addirittura legge il giornale mentre attende il suo turno in un ufficio postale per ritirare la pensione d'invalidità. Per rendere ogni cosa più credibile, alcuni avevano provveduto a modificare con alcuni programmi di fotoritocco le pupille dei loro occhi nelle foto che venivano poi allegate alle pratiche.
TUTTI NELLA STESSA ZONA - Ora l'attenzione è stata puntata sugli assegni di invalidità concessi a presunti malati di mente: sarebbero oltre 400, tutti nella stessa zona del centro storico. Troppi, rispetto alla media degli altri quartieri cittadini: e così sono scattate le verifiche. Nel corso delle indagini sui falsi invalidi, coordinate dalla procura della Repubblica e partite a settembre, i militari dell’Arma hanno scoperto l’esistenza di un’organizzazione criminale attiva da circa tre anni. La banda, attraverso la falsificazione di documentazione medica e amministrativa, era riuscita a far erogare false pensioni di invalidità a numerosissime persone che, in realtà, non avevano alcun tipo di problema, causando ingentissimi danni alle casse pubbliche. Per gli investigatori, il regista della truffa sarebbe un consigliere della I Municipalità di Napoli, Salvatore Alaio, che è stato fermato a dicembre. Il politico però continua a dirsi innocente. Il padre di Alaio ha denunciato di essere stato vittima, nei giorni scorsi, di un sequestro-lampo. Un aspetto che è oggetto di approfondimento da parte degli investigatori.
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