
Aumenta il numero di famiglie che ha in casa un computer: dal 50,1 del 2008 al 54,3% del 2009. E sale anche la percentuale di chi ha accesso a internet: dal 42 al 47,3%. Ma nel cuore degli italiani le tecnologie più amate restano tv (ne possiede almeno una il 96,1% delle famiglie) e cellulare (90,7%), seguiti dal lettore dvd (63,3%) e il videoregistratore (55,7%). Hanno un certo rilievo anche l'antenna parabolica (33,1%), la videocamera (28,3%) e la consolle per videogiochi (20,1%).
Dall'indagine, svolta a febbraio e basata su un campione di 19 mila famiglie per un totale di 48 mila individui, risulta che a guidare la carica alle nuove tecnologie sono proprio i nuclei familiari con almeno un minorenne. Per queste famiglie le percentuali di possesso di pc e internet passano rispettivamente al 79% e al 68,1%. Per i nuclei composti da sole persone con 65 anni e più, invece, le percentuali crollano al 7,7% per il possesso di un computer e al 5,9% per l'accesso al web. Si riducono, dunque, le differenze sociali ed economiche nel possesso di beni tecnologici, mentre resta un forte divario, appunto, tra anziani e giovani.
Dall'indagine emerge inoltre che l'Italia arranca sul fronte dell'accesso a internet con la banda larga, soprattutto per quanto riguarda le famiglie. I dati aggiornati al 2009 rivelano che solo il 39% dei nuclei familiari con componenti tra i 16 e i 64 anni possiede una connessione a banda larga.
Un dato che ci colloca in assoluto agli ultimi posti in Europa: quartultimi, seguiti solo da Grecia, Bulgaria e Romania. La media nel continente, infatti, è di una penetrazione di questo tipo di connessioni di circa il 56%. Valori vicini a quello dell'Italia si riscontrano solo per la Slovacchia (42%), la Grecia (33%), la Bulgaria (26%) e la Romania (24%), mentre Olanda, Danimarca e Svezia registrano un tasso di penetrazione più che doppio.
Rispetto al 2008 si evidenzia un incremento dell'accesso a internet per tutti i paesi europei. I Paesi che hanno investito maggiormente sull'accesso alla Rete mediante banda larga sono stati la Romania e la Grecia, dove si evidenziano incrementi relativi rispettivamente del 33% e del 46%, mentre in Italia si registra un incremento relativo del 20%.
Anche sul fronte più generale dell'accesso al web, a banda larga o con connessioni tradizionali, l'Italia continua a mostrare un forte ritardo. Solo il 53% degli italiani ha accesso a internet (quale che sia la velocità di connessione), contro una media Ue del 65%. A farci compagnia sul fondo della classifica ci sono Cipro (53%) e Repubblica Ceca (54%), mentre Olanda, Svezia Lussemburgo e Danimarca sono i Paesi più "online" con tassi di penetrazione che superano l'83%.
Fonte: Repubblica.it
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