Confindustria contro il blocco dei fondi (800 milioni di euro) stanziati nel 'piano anti digital divide' deciso dal governo. ''Il ritardo nell'assegnazione dei fondi per il Piano Romani arreca un grave danno al Paese'' afferma il delegato del Presidente di Confindustria allo sviluppo della Banda Larga, Gabriele Galateri.
Gli imprenditori contestano proprio la motivazione con la quale il governo ha deciso di 'congelare' gli investimenti sino alla fine della crisi economica. Secondo il Comitato di Confindustria infatti ''il Piano anti digital divide e' strategico. Lo e' per l'inclusione sociale dei cittadini, per l'efficienza della Pubblica Amministrazione, ma soprattutto -si legge nella nota- per la competitivita' delle piccole e medie imprese''.
"Come Confindustria - spiega Galateri - continueremo a sostenere la priorita' di questo intervento, verso lo Stato e verso le Regioni, anche per l'importante impatto anticiclico che esso puo' avere nel breve periodo. In due anni potrebbero essere investiti 1,5 miliardi di euro in infrastrutture per ridurre il digital divide, che riattiverebbero la filiera dell'ict e gli investimenti in innovazione digitale delle imprese''.
''Sappiamo che ogni euro investito nella banda larga ne produce almeno due di aumento di attivita' economica e di Pil. Il Paese - conclude il delegato di Confindustria e presidente di Telecom - non puo' rimandare questi interventi".
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Gli imprenditori contestano proprio la motivazione con la quale il governo ha deciso di 'congelare' gli investimenti sino alla fine della crisi economica. Secondo il Comitato di Confindustria infatti ''il Piano anti digital divide e' strategico. Lo e' per l'inclusione sociale dei cittadini, per l'efficienza della Pubblica Amministrazione, ma soprattutto -si legge nella nota- per la competitivita' delle piccole e medie imprese''.
"Come Confindustria - spiega Galateri - continueremo a sostenere la priorita' di questo intervento, verso lo Stato e verso le Regioni, anche per l'importante impatto anticiclico che esso puo' avere nel breve periodo. In due anni potrebbero essere investiti 1,5 miliardi di euro in infrastrutture per ridurre il digital divide, che riattiverebbero la filiera dell'ict e gli investimenti in innovazione digitale delle imprese''.
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