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Anche gli USA fanno lo scudo fiscale, ma gli evasori pagano il 100%

Fine del segreto bancario svizzero, e fine della pacchia per molti "supericchi" americani. Berna comunicherà all'Agenzia delle Entrate americana (Irs, Internal Revenue Service) i nomi dei clienti statunitensi che abbiano in deposito presso la banca Ubs l'equivalente di almeno 1 miliardo di franchi (l'equivalente di circa 660.000 euro) e questo avverrà se gli stessi clienti non lo hanno dichiarato all'agenzia delle entrate americane, o hanno adottato comportamenti "fraudolenti".

Sono questi i criteri definiti da Berna per rendere operativo l'accordo con la Svizzera sul contenzioso fiscale. La Svizzera aveva comunicato che avrebbe fornito i nomi di 4450 probabili evasori fiscali statunitensi, comunque meno del 10 per cento rispetto ai 52.000 clienti statunitensi di Ubs. I clienti delle banche svizzere di cui saranno consegnati i nomi avranno 30 giorni per presentare appello.

Nel frattempo però l'Irs ha offerto ai propri contribuenti uno scudo fiscale al quale, ha reso noto oggi, hanno aderito 14.700 persone. Lo scudo di Obama è però molto diverso da quello, generosissimo, di Tremonti. A tutti i contribuenti che si sono denunciati viene offerta la possibilità di versare all'Irs per intero le somme dovute (dunque non ci sono sconti sulle imposte dovute, a differenza dello scudo fiscale italiano ) con una riduzione delle sanzioni e nella maggioranza dei casi la garanzia di non subire procedimenti penali.

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