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Marrazzo vicino alle dimissioni Via da casa per istituto religioso

ROMA - Secondo voci insistenti di questa mattina, il presidente della Regione Lazio Marrazzo sarebbe pronto a dimettersi, dopo l'autosospensione. Quasi certa una seconda convocazione in procura per lui, a seguito di fatti specifici e ipotesi di reato emerse in queste ore.

L'istituto religioso. L'ormai ex Governatore del Lazio ha lasciato casa questa mattina per un Istituto religioso nei pressi della capitale, dove passerà "un periodo di convalescenza". L'ex presidente della Regione Lazio, travolto dallo scandalo di un video che lo ritrae con un trans e ricattato da quattro carabinieri finiti in manette, trascorrerà parte della convalescenza nella struttura religiosa dopo che ieri, visitato al Policlinico Gemelli, gli è stato diagnosticato un forte stress psicofisico. Il certificato medico prevede un periodo di riposo di trenta giorni.

Marazzo subito dopo la notizia degli arresti e del video era rimasto a casa con la sua famiglia. Ora il trasferimento in una struttura di preti anche "per permettergli di recuperare un po' di serenità e di equilibrio".

Indagini. "Non c'è stata alcuna convocazione in
procura di Piero Marrazzo e non è neppure previsto che debba essere sentito. Almeno per il momento". E' quanto si precisa negli ambienti giudiziari di piazzale Clodio dove si smentisce, tra l'altro, l'ipotesi di un'iscrizione sul registro degli indagati del presidente della Regione Lazio. Chi indaga sottolinea anche che "allo stato degli atti non ci sono tracce di altri esponenti politici sotto ricatto perché finiti nel giro di trans".

In procura si ribadisce che Marrazzo, in questa vicenda, rimane parte offesa: dunque, non sarà aperto nei suoi confronti un procedimento per l'ipotesi di peculato (in relazione all'uso dell'auto blu) e per quella di corruzione (con riferimento al denaro preso dai carabinieri che hanno fatto il blitz nell'appartamento del trans in via Gradoli).

Per il peculato viene chiarito che Marrazzo aveva diritto all'auto di servizio e con quella poteva andare dove voleva; quanto alla corruzione, gli inquirenti ritengono che il video sia stato girato dai due carabinieri 'infedeli' (Carlo Tagliente e Luciano Simeone) e che l'uomo politico sia stato vittima di un ricatto senza sapere di essere stato filmato.

Reazioni. "E' legittimo stigmatizzare le debolezze di un uomo pubblico, e trarne, sul piano politico e morale, le inevitabili conseguenze, ma non può diventare motivo per massacrare la dignità sua e la sensibilità di coloro che lo amano o che gli sono legati". Lo scrive Avvenire che dedica al "caso Marrazzo" un editoriale a firma dello scrittore Davide Rondoni, per il quale la dolorosa vicenda del Governatore del Lazio dovrebbe essere "piuttosto, l'occasione per una riflessione seria, dura e al tempo stesso pietosa". Rondoni confida nell'articolo la "infinita pena" che gli suscitano le rivelazioni di questi giorni e che origina nella consapevolezza che ciascuno di noi dovrebbe avere della propria fragilità.

Antonio Di Pietro torna a chiedere a Marrazzo di dimettersi subito e propone che il Parlamento approvi un provvedimento per rinviare le elezioni in modo che si possano svolgere insieme alla tornata elettorale delle regionali a marzo. Il leader di Idv lo ha annunciato nel corso di una conferenza stampa, dichiarando di aver fatto depositare alla Camera questa proposta dal suo gruppo parlamentare.

Fonte: Repubblica.it
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