BOSSI E PECORELLA - Poche ore prima Umberto Bossi surriscaldava gli animi dell'agone politico: «In caso di bocciatura del Lodo Alfano? Trascineremo il popolo - dice il ministro -. Il popolo ce l'abbiamo. Ma io sono per la saggezza: chi è che vuole sfidare l'ira dei popoli?». E il deputato del Pdl Gaetano Pecorella, che ha sostenuto le ragioni del Lodo Alfano di fronte alla Corte Costituzionale: «Il risultato non cambia il quadro politico, qualunque esso sia. Se fosse negativo, non sarebbe una sentenza di condanna per Berlusconi, ma riaprirebbe soltanto i processi.
Quindi il ricorso alle urne non avrebbe senso, anche perché abbiamo già ora una forte maggioranza e la legislatura deve andare avanti». Il leader del Pd, Dario Franceschini, parlando a Ballarò, ha detto che la bocciatura del lodo Alfano potrebbe spingere Silvio Berlusconi a «reagire in un modo poco democratico».
BOSSI E ALFANO DA BERLUSCONI - Nel pomeriggio Umberto Bossi era andato a palazzo Grazioli per un incontro con il premier Berlusconi. Oltre al Senatur sono arrivati Roberto Calderoli, ministro per la Semplificazione normativa, e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta. Più tardi anche il ministro della Giustizia Angelino Alfano si è aggiunto all'incontro tra il premier e i leader della Lega, cui ha partecipato anche il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto.
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