NAPOLI - Il super latitante Salvatore Russo, capo dell'omonimo clan camorristico dell'Agro Nolano, è stato catturato all'alba dagli agenti della squadra mobile di Napoli. Condannato all'ergastolo per omicidio e associazione mafiosa, Salvatore Russo, 51 anni, era inserito nell'elenco dei dieci latitanti più pericolosi d'Italia.
"L'arresto di Russo è un colpo durissimo alla camorra" ha commentato il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, a margine della due giorni dei Giovani Industriali di Capri, esprimendo la sua soddisfazione per la cattura del boss. "Stiamo chiudendo il cerchio sui superlatitanti - ha aggiunto, - ed è questa la strada migliore per battere definitivamente la camorra e tutte le mafie. Questa è una delle tante giornate da incorniciare degli ultimi mesi, visto che stiamo realizzando successi straordinari contro mafia e camorra. Non ci fermeremo e continueremo in questa direzione perché vogliamo vincere la guerra contro la criminalità organizzata".
L'indifferenza nei confronti di fatti di sangue è "una mentalità che dobbiamo cambiare" ha detto poi Maroni a proposito del video choc sull'omicidio di camorra a Napoli. "Chiediamo ai cittadini di reagire e di essere dalla parte della legalità, dalla parte della polizia, dalla parte delle forze dell'ordine che stanno facendo un lavoro straordinario contro ogni forma di criminalità".
Salvatore Russo è stato catturato in una casolare di campagna a Somma Vesuviana, nel Napoletano, non lontano dalla sua zona d'origine, Nola. Per la vicinanza all'Agro Nolano è ipotizzabile che Russo avesse continuato la gestione dei traffici illeciti sul territorio dalla contrada fuori dal centro cittadino dove è stato stanato.
Il boss era latitante da circa 15 anni così come il fratello Pasquale, 62 anni, su cui si concentrano ora le ricerche delle forze dell'ordine. Un tempo erano al vertice del clan guidato dal boss Carmine Alfieri, oggi pentito. La vita criminale dei fratelli Russo inizia negli anni Settanta, dopo aver stretto legami con il clan di Mario Fabbrocino e contatti con Michele Zaza e quindi con la mafia siciliana.
Russo era ricercato per associazione di tipo mafioso, omicidio, occultamento di cadavere e altri reati. Il 15 aprile del 1994 erano state diramate anche le ricerche in campo internazionale. Il fratello Pasquale è accusato di associazione di tipo mafioso, omicidio, occultamento di cadavere, concorso in omicidio plurimo e altro.
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"L'arresto di Russo è un colpo durissimo alla camorra" ha commentato il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, a margine della due giorni dei Giovani Industriali di Capri, esprimendo la sua soddisfazione per la cattura del boss. "Stiamo chiudendo il cerchio sui superlatitanti - ha aggiunto, - ed è questa la strada migliore per battere definitivamente la camorra e tutte le mafie. Questa è una delle tante giornate da incorniciare degli ultimi mesi, visto che stiamo realizzando successi straordinari contro mafia e camorra. Non ci fermeremo e continueremo in questa direzione perché vogliamo vincere la guerra contro la criminalità organizzata".
L'indifferenza nei confronti di fatti di sangue è "una mentalità che dobbiamo cambiare" ha detto poi Maroni a proposito del video choc sull'omicidio di camorra a Napoli. "Chiediamo ai cittadini di reagire e di essere dalla parte della legalità, dalla parte della polizia, dalla parte delle forze dell'ordine che stanno facendo un lavoro straordinario contro ogni forma di criminalità".
Salvatore Russo è stato catturato in una casolare di campagna a Somma Vesuviana, nel Napoletano, non lontano dalla sua zona d'origine, Nola. Per la vicinanza all'Agro Nolano è ipotizzabile che Russo avesse continuato la gestione dei traffici illeciti sul territorio dalla contrada fuori dal centro cittadino dove è stato stanato.
Il boss era latitante da circa 15 anni così come il fratello Pasquale, 62 anni, su cui si concentrano ora le ricerche delle forze dell'ordine. Un tempo erano al vertice del clan guidato dal boss Carmine Alfieri, oggi pentito. La vita criminale dei fratelli Russo inizia negli anni Settanta, dopo aver stretto legami con il clan di Mario Fabbrocino e contatti con Michele Zaza e quindi con la mafia siciliana.
Russo era ricercato per associazione di tipo mafioso, omicidio, occultamento di cadavere e altri reati. Il 15 aprile del 1994 erano state diramate anche le ricerche in campo internazionale. Il fratello Pasquale è accusato di associazione di tipo mafioso, omicidio, occultamento di cadavere, concorso in omicidio plurimo e altro.
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