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Pubblicità in televisione soffrono tutti, meno Mediaset

ROMA - La crisi economica danneggia i consumi; la riduzione dei consumi danneggia la produzione industriale; e questa a sua volta danneggia gli investimenti pubblicitari che alimentano l'intero sistema dell'informazione, editoriale e televisivo. In un mercato generale in forte calo (-16,9% nel primo semestre dell'anno), tutte le concessionarie soffrono - quale più, quale meno - in rapporto ai vari mezzi che gestiscono nel proprio portafoglio.
Ma a soffrire di meno in assoluto, meno di tutti gli altri concorrenti, è proprio Publitalia, la concessionaria delle reti Mediaset, l'azienda che fa capo al presidente del Consiglio, con differenziali molto modesti rispetto alla media. E a farne più direttamente le spese è la Sipra, la concessionaria della Rai, che rischia così di interpretare la parte del parente povero.

Al di là delle rispettive quote di mercato, l'anomalia è tanto evidente quanto sospetta. Nonostante la crisi, l'azienda-partito del premier sembra godere di un trattamento privilegiato o quantomeno di una posizione di favore, a tutto danno del suo principale concorrente. E le roventi polemiche di questi giorni sull'attuale gestione dell'azienda pubblica televisiva, controllata dal governo e sottomessa ai suoi interessi, non fanno che alimentare i dubbi e gli interrogativi.

In virtù degli indici di affollamento più alti consentiti alle reti Mediaset, e giustificati con il fatto che la Rai incassa già il canone d'abbonamento, Publitalia vale quasi i due terzi del mercato mentre la Sipra raccoglie ormai meno della metà del suo competitor. Per questo, nell'annus horribilis 2009, sarebbe stato lecito aspettarsi un calo proporzionale dei due soggetti dominanti. Semmai, la crisi avrebbe potuto penalizzare un po' di più l'azienda del presidente del Consiglio che - avendo a disposizione un bacino di utenti molto più ampio - rischiava di risentirne in misura maggiore. Ma invece così non è stato e non sarà verosimilmente fino alla fine dell'anno.

Dati alla mano, il mercato pubblicitario risulta ripartito in valore assoluto fra i due incumbent esattamente al 50%: quasi che una provvidenziale mano invisibile, o un grande regista, avesse tagliato la torta a metà. Publitalia perde così il 15,6 per cento, mentre la Sipra crolla addirittura a -22,9. A fine anno, se il trend sarà confermato, il mercato pubblicitario televisivo potrebbe lasciare sul terreno circa 600 milioni di euro in totale: 300 a carico di Publitalia che chiuderà il bilancio con un presentabile -9% e altri 300 milioni a carico della Sipra che invece accuserà una perdita ben più pesante intorno al 20%.

A conti fatti, la concessionaria della Rai dovrebbe cedere all'azienda che fa capo al presidente del Consiglio una "dote" di circa 120 milioni di euro. E a parte la forza d'urto della squadra guidata da Giuliano Adreani, presidente di Publitalia e amministratore delegato di Mediaset, fra gli addetti ai lavori il sospetto che si tratti in realtà di un regalo o di un favore da parte della Sipra-Rai è più forte di una semplice sensazione.

Fonte: Repubblica.it
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